…sicurezza

Siamo soliti reagire a eventi e fatti che sollevano dolore, indignazione, stupore o speranza. L’ordine del giorno delle nostre sensazioni immediate, delle nostre analisi più approfondite, e dei nostri piani di azione e reazione è dettato in gran parte da circostanze che non avevamo previsto o perfino immaginato. Sarebbe invece utile cercare di cogliere i significati più profondi delle tendenze in corso, anche quando nulla di particolare accade a farci intervenire. Un esempio sono le comunità ebraiche dell’America Latina, abbastanza poco conosciute in Europa. Se ne parla soprattutto in occasione delle periodiche crisi economiche e politiche dei paesi di quel continente. La posizione economica di molte famiglie ebraiche è avvantaggiata di fronte all’estrema sperequazione delle risorse e alla diffusa povertà. Ma nei paesi più avanzati, lo sviluppo economico ha generato in questi anni ancora maggiore ineguaglianza sociale, che a sua volta fomenta l’instabilità politica. Nei momenti di crisi, come negli ultimi anni in Venezuela e recentemente in Argentina e in molti altri paesi, molte famiglie sono partite. La povertà ha raggiunto le comunità ebraiche che sono state costrette a chiedere l’aiuto delle istituzioni ebraiche internazionali. La capacità di generare una ricca vita sociale e culturale ebraica collettiva, tipica di queste comunità, dipende anche dal senso di sicurezza e benessere generale delle persone. E qui paradossalmente sicurezza e benessere sembrano trovarsi in relazione antitetica. Il dilemma è noto. Le soluzioni richiedono lungimiranza.

Sergio Della Pergola, demografo, Università Ebraica di Gerusalemme