Benedetto XVI dimentica che i nazisti erano cristiani
«Vorrei ricordare al Papa che i campi di concentramento sono stati messi in piedi dai nazisti che erano dei cristiani e anche loro avevano usurpato a Dio il diritto di dare la vita e la morte, di fare il bene e il male, il Papa dimentica insomma che molti nazisti erano cristiani». E’ quanto ha detto ieri pomeriggio all’agenzia di stampa AdnKronos il rabbino Giuseppe Laras, presidente dell’assemblea rabbinica d’Italia, riferendosi alle parole del Papa, pronunciate domenica nel corso dell’Angelus, secondo cui «i lager nazisti, come ogni campo di sterminio, possono essere considerati simboli estremi del male, dell’inferno che si apre sulla terra quando l’uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce, usurpandogli il diritto di decidere su che cosa è bene e che cosa è male, di dare la vita e la morte». Affrontando questi temi con un taglio solo teologico e filosofico si corre il rischio di «destoricizzare il fenomeno che invece oltre alla filosofia ha bisogno di un’analisi sociologia e antropologica». Inoltre, osserva il rabbino Laras, «vorrei dire che Giovanni Paolo II sullo stesso argomento sono sicuro che avrebbe fatto un altro discorso, Wojtyla aveva la capacità e la volontà di farsi capire, Benedetto XVI sembra troppo compiaciuto del proprio pensiero e il discorso risulta troppo metafisico». «Qualche anno fa – ha sottolineato Laras – il Papa ad Auschwitz si è domandato dov’era Dio , ma noi dobbiamo chiederci dov’era l’uomo, non abbiamo bisogno di una teologia della Shoah ma di una sociologia della Shoah». «Tutta la questione – ha aggiunto – mi sembra un po’ fumosa». «Sarebbe più utile – ha quindi concluso Laras – alla comunità cristiana dire le cose come sono andate e non destoricizzare gli eventi. Se il tema è quello della libertà, c’è allora bisogno di una pedagogia della libertà».
Liberal, 10 agosto 2009