Tisha beav…

Domani sera e giovedì mattina leggeremo mestamente e seduti a terra il libro di Ekhà, le lamentazioni sulla distruzione del Tempio e sulla tragedia dell’esilio. Questo libro biblico è scritto per la maggior parte in forma acrostica e cioè il primo verso inizia con la alef, il secondo con la bet e cosi’ via.. C’è tuttavia un’eccezione. Il verso che inizia con la lettera pe precede quello che inizia con lettera ain. Nell’alfabeto ebraico, viceversa, la lettera ain precede la lettera pe. Nella lingua ebraica pe significa anche ‘bocca’ e ain vuol dire ‘occhio’. Il primo Tisha Beav della storia ebraica fu quando gli esploratori relazionarono sulla loro missione mostrando di essere già partiti con una idea prevenuta sparlando di Eretz Israel ancor prima di averla vista. La radice di ogni esilio e di ogni distruzione, di cui Tisha Beav resta paradigma, sta nel far precedere la bocca agli occhi, giudicare ancor prima di vedere, origine di ogni pregiudizio e di ogni posizione precostituita.

Roberto Della Rocca, rabbino