Omri Casspi, il primo israeliano a giocare nella NBA

Finalmente. Dopo tanti anni in cui il basket israeliano ha raggiunto eccellenti risultati, un cestista israeliano giocherà nella NBA, la principale lega professionistica di pallacanestro degli Stati Uniti e del Canada. Si tratta di Omri Casspi, ex stella del Maccabi Tel Aviv, che è stato acquistato dalla squadra californiana dei Sacramento Kings il mese scorso e che giocherà nella posizione di ala piccola, il ruolo più versatile del quintetto di base delle squadre di basket. Per Casspi, uno dei maggiori talenti del panorama cestistico internazionale, si tratta della prima esperienza professionale fuori da Israele. Cresciuto nell’Hapoel Holon, viene acquistato dal Maccabi Tel Aviv, uno dei più importanti e titolati club europei (Israele è iscritto alla federazione europea), nel 2005-2006. Dopo aver giocato una stagione in prestito all’Hapoel Galil Elyon, l’anno successivo ritorna al Maccabi Tel Aviv, dove ha militato nelle ultime due stagioni. Nel febbraio del 2009 la classifica stilata dalla FIBA, la Federazione Internazionale Pallacanestro, lo piazza al quarto posto tra i giovani cestisti europei. Geoff Petrie, dirigente sportivo dei Sacramento Kings, uno dei talent scout più famosi d’America, sintetizza efficacemente le caratteristiche tecniche del cestista israeliano: “È un giocatore talentuoso, che ci ha colpito soprattutto per il carisma, l’impegno agonistico e la forza fisica. È la soluzione migliore per rimediare ad alcune lacune della squadra”. Le aspettative riposte in Casspi sono state per il momento ampiamente ripagate. Il giocatore israeliano sta infatti fornendo delle eccellenti prestazioni nei match della Summer League, il torneo estivo organizzato dalla NBA. Le motivazioni non gli mancano di certo. “Ho sempre desiderato giocare in America. All’inizio dell’estate il mio procuratore mi aveva avvertito che mi stavano cercando alcuni importanti club europei e che mi avrebbero offerto dei contratti stratosferici. Ho ringraziato i presidenti di quelle squadre per la loro proposta ma non ho avuto dubbi e sono venuto qua”, ha recentemente dichiarato in una intervista apparsa su un giornale statunitense. In ogni caso non avrà di che lamentarsi per la sua situazione economica. Il contratto triennale (con opzione per altri due anni) che ha appena firmato gli garantirà più di tre milioni di dollari di stipendio all’anno. Non gli mancheranno i soldi e non gli mancherà neanche il supporto della gente per vincere la nostalgia di casa. La Comunità ebraica di Sacramento lo ha di fatto “adottato” e molti supporter dei Sacramento Kings indossano la maglia del giocatore con il nome scritto in ebraico. “Credo che a questo punto mi mancherà solo lo hummus. Chiederò a mia madre, la prossima volta che verrà in California, di portarmene una tonnellata”, la simpatica constatazione di Omri nella pagina del suo profilo su Facebook. La notizia dell’ingaggio di Casspi ha riempito di entusiasmo non solo i tifosi dei Kings ma anche gli amanti del basket dello Stato ebraico. Il talento israeliano non ha raggiunto solamente un obiettivo personale ma ha realizzato il sogno di un Paese dove il basket è il secondo sport nazionale dopo il calcio e dove gli sportivi hanno una popolarità superiore a quella delle rockstar. Festeggiano anche i genitori, che hanno sempre premuto affinché i dirigenti del Maccabi Tel Aviv lasciassero loro figlio libero di tentare un’esperienza all’estero. “È il giusto premio per il suo talento e per l’impegno che ha dimostrato in questi anni”, il commento del padre. L’entusiasmo che circonda Casspi, sembra non turbarlo troppo, almeno apparentemente: ”So di avere tutti gli occhi degli israeliani puntati su di me ma cerco di non pensarci. Voglio solamente giocare, divertirmi e fare divertire”. Un solo rimpianto: dovendosi preparare al meglio per l‘esordio nella NBA, non potrà probabilmente partecipare ai campionati europei di basket che si terranno in Polonia il prossimo mese. Zvika Sherf, allenatore della nazionale israeliana di basket, non l’ha presa molto bene.

Adam Smulevich