…trasformazione

Non è buonismo, parola che personalmente detesto perchè mi ricorda il “pietismo” delle leggi razziste. E’ una storia diversa, quello di quell’albergatore egiziano della costa abruzzese che ha rinunciato, per quest’anno, ai turisti, per tenersi i profughi del terremoto, nel suo albergo a quattro stelle divenuto una casa famiglia. Questo albergatore ha detto una cosa importante: che il dolore trasforma, che ha trasformato lui e i suoi dipendenti. Ecco, credo che il mondo non si divida fra buoni e cattivi, ma tra chi lascia che il dolore, anche quello degli altri, lo cambi, e chi si trincera dietro la barriere dell’insensibilità, come quei bagnanti che continuano a far giocare i bambini a tre metri dal cadavere di un annegato. Tutte storie di oggi, le une e le altre. Ma tra chi cambia e accetta di lasciare che l’esperienza del dolore lo cambi e chi resta insensibile, c’è un abisso. Nessuna possibilità di confronto, due mondi separati, senza confronto. Per fortuna.

Anna Foa, storica