Uno storico controverso

Il 24 luglio è stato bandito dalla fondazione che porta il suo nome, in collaborazione con l’archivio di Stato di Ascoli Piceno e il Consorzio Universitario Piceno, il “Premio per tesi di laurea don Giuseppe Fabiani”. “L’iniziativa – ha spiegato Franco Laganà, presidente della Fondazione – è finalizzata alla valorizzazione e divulgazione dell’opera dello storico ascolano Fabiani”.
Proprio in questi giorni sto leggendo, di don Giuseppe Fabiani, la monografia “Gli ebrei e il Monte di pietà in Ascoli”, edita nella Collana di pubblicazioni storiche ascolane nel 1942 e dedicata “Ai prodi figli di Ascoli combattenti in terra sul mare nel cielo”. Nel volume (195 pagine) non manca un florilegio di luoghi comuni antisemiti: gli ebrei vengono paragonati ad “avvoltoi” (pag. 12); si destreggiano “con l’innata astuzia e con i tentacoli proteiformi del denaro” (pag. 14); “il giudeo” viene definito, sulla scorta di Bernardino da Feltre (molto citato anche dalla pubblicistica razzista dell’epoca proprio per il suo antisemitismo) “mercante di lagrime e bevitore di sangue cristiano” (pag. 22).
L’auspicio è che nel proprio sforzo di “valorizzazione e divulgazione dell’opera dello storico ascolano Fabiani” la fondazione ad egli intitolata e le altre istituzioni coinvolte nel bando per il premio di laurea non oscurino e non travolgano nell’oblio gli aspetti più controversi del suo lavoro.

Valerio Di Porto, Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane