Il Koren Siddur, un nuovo libro di preghiera per rinnovare il rapporto fra l’uomo e l’Eterno

La storica casa editrice Koren di Gerusalemme ha di recente pubblicato un nuovo libro di preghiere sotto la supervisione del Rabbino Capo del Commonwhealth, Jonathan Sacks. La notizia ha fatto il giro del mondo, l’avvenimento è stato salutato da molti come un evento e il Koren Sacks è destinato a diventare il Siddur di riferimento della comunità ortodossa americana, l’Orthodox Union, che ha sponsorizzato l’operazione.
Cosa rende questo libro di preghiere così speciale?
Rav. Sacks, il leader indiscusso delle comunità ebraiche del Regno Unito, è un uomo di altissimo valore, un maestro, un grande comunicatore, una figura di riferimento per l’intera società britannica.
Le sue riflessioni e preoccupazioni sul futuro dell’ebraismo sono la base di partenza del lavoro fatto per il Koren Siddur.
In una video-intervista rilasciata in occasione dell’uscita del volume, Rav. Sacks spiega che la vita di un ebreo si fonda su tre pilastri:“avodah, torah ve g’miltut hassadim” ovvero lo studio (la torah), la preghiera (l’avodah) e gli atti di carità (g’milut hassadim).
L’avodah, la preghiera è, dei tre pilastri, il più fragile perché le persone non pregano più, sentendo i testi della liturgia distanti, incomprensibili, incapaci di parlare ai loro cuori.
È con la volontà di cambiare questa situazione e riavvicinare gli ebrei alla preghiera che è stato intrapreso il progetto Koren Sacks.
Dalla veste grafica alla traduzione, dai caratteri all’introduzione questo Siddur è stato concepito per attirare le persone e farle pregare. Il volume è elegante, esteticamente ben curato, proprio secondo la tradizione della Koren. Una novità subito evidente è la traduzione inglese sulla pagina di destra mentre il testo in ebraico è a sinistra. Piccoli simboli grafici guidano il lettore attraverso la liturgia, per esempio su quali parole bisogna piegarsi durante l’Amidah oppure i punti nei quali il chazzan riprende la recitazione. Il testo è arioso: ampi spazi bianchi sono lasciati tra i diversi passi proprio per dare l’idea di un materiale accessibile. Il Siddur si presenta così ben diverso da quei volumi pieni di pagine fitte e con le copertine anonime a molti famigliari.
Il cuore del progetto è naturalmente la traduzione di Rav. Sacks. Nel testo inglese tutta la potenza e la poesia della preghiera si rivelano semplicemente. Si tratta di una traduzione sensibile al contemporaneo nella scelta dei vocaboli e delle forme che, tuttavia, riesce a mantenere un equilibrio tra le necessità del lettore di oggi e la dimensione sacra dei testi.
Il legame speciale degli ebrei della Diaspora con Israele è sancito dalla presenza di preghiere speciali per lo Yom Haazmaut, lo Yom Yerushalaim e lo Yom haZicharon.
Forte è l’affermazione del valore della donna nei contenuti e nelle istruzioni; troviamo, per esempio, la benedizione da recitare in occasione della nascita di una figlia “Zeved ha-Bat” (di origine sefardita) oppure la declinazione di alcune parole chiave al femminile.
Il Koren Sacks è il Siddur che si apre alla complessa realtà ebraica contemporanea e riaffermando il valore centrale della preghiera e della liturgia ne garantisce il futuro.

Rocco Giansante