…privatizzazione

Pensando alla privatizzazione della terra di Israele voluta dal governo e a cui si oppone il partito Kadima, mi viene da ricordare che il popolo ebraico appare nelle Scritture come un “possesso” (segullah) di Dio, mentre d’altro canto la terra come bene immobile e tutto quanto le inerisca comprese le case costruite fuori dalle città “non girate di mura” (e quindi pertinenti alla campagna) sono intesi nelle Scritture come beni economici appartenenti a Dio, e dunque non appropriabili in perpetuo da parte degli uomini: “la terra non deve vendersi assolutamente (per sempre), poiché a me appartiene la terra, e voi siete appo me (qual) forestieri…” (Deuteronomio 25, 23)

Giacomo Todeschini, storico