…Tuscia

Chi ha la fortuna di poter trascorrere alcuni giorni di vacanza nella bella zona della Tuscia, incontra costantemente le tracce di un’intensa presenza ebraica. Fra i molti toponimi segno di antiche residenze o attività economiche troviamo qui Viterbo, Orvieto, Campagnano, Nepi, Civita (Vecchia o Castellana), Anguillara, Castro, Pitigliano, Sorano, e altri ancora. Il vivace dibattito in corso sulla necessaria contestualizzazione della storia ebraica ci induce allora a due brevi riflessioni. La prima è come l’esperienza ebraica sia sensibile agli spostamenti dei centri di gravità e dei confini delle zone d’influenza della politica, dell’economia e della cultura in aree di riferimento che spaziano ben oltre le vicende locali. Di tutta questa ricca e creativa presenza ebraica nella storia della Tuscia sono infatti rimasti quasi solamente i toponimi dopo che evidentemente le ragioni del suo essere sono cessate o si sono spostate altrove, a volte liberamente, a volte in modo coatto. La seconda considerazione è quanto più fortunati siano stati gli ebrei della Tuscia nel periodo della loro residenza qui rispetto ai confratelli di comunità maggiori per dimensioni e forse anche per influenza culturale in altre terre europee. Accomunati ai secondi nel subire pregiudizi religiosi e secolari, oltre che limitazioni residenziali e professionali, i primi potevano per lo meno godere del clima temperato, del paesaggio pieno di reperti archeologici e artistici, e della ricchezza di ingredienti semplici e genuini che consentivano un’alimentazione gustosa, sana e variata, naturalmente nel pieno rispetto delle regole della tradizione ebraica.

Sergio Della Pergola, demografo, Università Ebraica di Gerusalemme