Negba – Vittorio Sgarbi: “Solo il dialogo tra religioni può fermare lo scontro di civiltà in atto”
“Ho sempre vissuto la cultura ebraica come un accrescimento, un accrescimento delle mie sensazioni, qualcosa che ha contribuito ad allargare la mia percezione del reale e mi apparteneva nel profondo pur nella mia identità cristiana”. Vittorio Sgarbi ha delineato così il suo complesso rapporto con la cultura e le tradizioni ebraiche in un affollato incontro a Trani moderato da Yoram Ortona, consigliere Ucei delegato alla Giornata della cultura ebraica.
Nella suggestiva sala del Castello svevo affacciato sul mare, dov’è in corso una bella mostra di Tobia Ravà, Sgarbi si è soffermato sull’apporto culturale del mondo ebraico affrontando il delicato tema del ruolo delle religioni. A partire da quell’11 settembre che rischia di rivelarsi la “colonna sonora” dei nostri anni. “Ogni secolo – ha spiegato – vede delinearsi la sua impronta nei dieci, vent’anni. Nel Trecento questo compito spetta a Giotto, nel Seicento a Caravaggio, nel Novecento a Picasso e al futurismo”. “L’immagine più forte del nostro secolo – continua – sono le Torri che esplodono a New York. Non sono dunque l’arte o l’estetica a segnare il nostro tempo. Ma il deflagrare di uno scontro di civiltà e di religioni”.
La via per fermare questo conflitto che si va radicalizzando in tante aree del mondo passa attraverso il ritrovamento di sé, il confronto e la conoscenza. Più volte nel corso della serata Vittorio Sgarbi ricorda Salemi, la cittadina in provincia di Trapani di cui è sindaco da un anno. “Il nome di Salemi – racconta – ci rimanda al termine Shalom, pace. Un concetto che si rispecchia nella stessa organizzazione dei quartieri. Come in tante altre realtà del Sud a Salemi non vi è infatti un ghetto. I quartieri arabo, cristiano ed ebraico confluiscono invece uno nell’altro senza barriere”.
Proprio a partire da questa viva testimonianza di convivenza, spiega Vittorio Sgarbi, da Salemi prende il via un appello al dialogo tra le religioni del mondo che trova una prima espressione nel festival cinematografico Visioni che ai primi di ottobre proporrà una carrellata sui diversi modi di vivere la religiosità.
Daniela Gross