Religione nelle scuole: scelte preoccupanti

L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane esprime viva preoccupazione per le posizioni assunte in merito all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche italiane da alcuni ministri del Governo in carica, in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico. Lo ha affermato il Presidente Ucei Renzo Gattegna.
“Preoccupano – ha aggiunto – in particolare tutte le decisioni assunte al fine di rendere inefficace la recente sentenza del TAR del Lazio, favorevole al ricorso presentato dai rappresentanti dell’UCEI, di altre confessioni religiose e di associazioni varie, contro la disparità di trattamento in favore degli alunni che si avvalgono di tale insegnamento.
“L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane invita tutte le parti ad una ponderata ed equilibrata valutazione delle ragioni degli appartenenti alle confessioni religiose diverse dalla cattolica, dei non credenti, e degli studenti che hanno scelto di non avvalersene, e ribadisce il principio della assoluta facoltatività della scelta dell’insegnamento della religione cattolica, e la contrarietà a qualsiasi tipo di discriminazione o disparità di trattamento.
“Solo lo svolgimento di un dibattito sereno e costruttivo potrà evitare che si ripropongano anacronistici conflitti di religione, e permettere il mantenimento di un’armonia nei rapporti fra tutte le componenti della nostra società, nel pieno rispetto dei principi di laicità dello Stato sanciti dalla Costituzione repubblicana”.