Negba – Vendola apre la Fiera del Levante ricordando il successo del Festival di cultura ebraica

Negba, verso il Sud, il Festival di cultura ebraica nato dalla collaborazione fra l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Regione Puglia (nell’immagine il Presidente UCEI Renzo Gattegna e il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni a Trani durante l’apertura della Giornata della cultura ebraica che al festival ha fatto da preludio) è stato evocato dal governatore dell’ente regionale Nichi Vendola in occasione dell’apertura della Fiera del Levante, l’evento fieristico che coinvolge tutto il Mezzogiorno d’Italia con forti aperture sull’area balcanica e in tutto il Mediterraneo, che conta su oltre un milione di visitatori. Concludendo l’intervento che ha aperto la manifestazione fieristica meridionale, Vendola ha fra l’altro ricordato la necessità di “insistere sulla strada della qualità. Ma anche della solidarietà. Ho accompagnato – ha aggiunto il governatore – in Abruzzo un carico di 40 tonnellate di uva da tavola che è stata distribuita in tutte le tendopoli: un atto di patriottismo, visto che la nostra si chiama uva Italia. Anche questo è Sud. Al Sud comandavano i boss mafiosi. Ma del Sud erano Falcone e Borsellino. Il Sud è tante cose, e vorremmo con il nostro inchiostro contribuire a scrivere il patto di una nuova Italia, non fuggendo dalle nostre responsabilità, ma non accettando caricature. Negba, in ebraico, vuol dire verso Sud: e questo era il titolo del Festival della cultura ebraica che in questi giorni si è svolto in tante parti di Puglia. Perché gli ebrei furono cacciati secoli fa, e noi ci sentiamo orfani di quella nostra radice, e siamo sempre curiosi di imparare cosa c’è dietro il muro del pregiudizio. Verso Sud scorgiamo il mare, il viaggio disperato dei fuggitivi e dei migranti ci scuote e ci interroga, verso Sud scorgiamo le guerre spesso fomentate dai Nord, verso Sud vediamo Gerusalemme e la Palestina e le nostre speranze di pace troppe volte sepolte nel sangue. E lì è il nostro sguardo, la nostra storia, la nostra casa, la nostra educazione, il nostro amore per la politica e per la vita”.

“Il Festival della cultura ebraica in Puglia “Negba – Verso il Mezzogiorno” – ha aggiunto dal canto suo l’assessore al Mediterraneo della Giunta pugliese Silvia Godelli (nell’immagine assieme all’assessore alla Cultura UCEI Victor Magiar) – ha registrato, nei suoi cinque giorni di realizzazione, uno straordinario successo di pubblico, attraversando ben sette città e coinvolgendo molte migliaia di persone.
“L’obiettivo che assieme all’Unione delle Comunità Ebraiche italiane ci si era riproposti di conseguire è stato dunque pienamente colto, e l’attenzione, la sensibilità, la cordialità con cui sono stati seguiti i dibattiti, le mostre, gli spettacoli,
hanno indotto il Presidente Vendola ad avanzare la proposta che il Festival si possa reiterare in Puglia anche nei prossimi anni, trasformandosi in un appuntamento istituzionalizzato all’insegna della piena sintonia tra la Puglia e i rappresentanti dell’ebraismo italiano.
“Il Festival ha costituito infatti un’azione condivisa di recupero e ha determinato una proiezione amplissima della secolare esperienza ebraica e dell’odierna realtà pugliese, materializzandosi in una presenza con un forte impatto territoriale e dai significativi echi internazionali.
Impegno civile e recupero di “esperienza”, di memoria: arte, cultura e dialogo per irrobustire la coscienza democratica del Paese e per ricordare a noi stessi che, anche nell’era della globalizzazione, è possibile incontrare l’altro senza perdere sé stessi”.
Grande la soddisfazione espressa dall’UCEI, che ha ribadito il proprio apprezzamento per il ruolo svolto dalla Regione Puglia e dalle amministrazioni di Andria, Bari, Lecce, Oria, Otranto, San Nicandro e Trani senza il cui contributo questo progetto non si sarebbe potuto realizzare.
“Il comune impegno a continuare questo percorso, a disegnare assieme, Puglia e tradizioni culturali dell’ebraismo italiano, un itinerario di reciproca inseminazione, realizza oggi per noi tutti un orizzonte più largo e un nuovo fervido auspicio di civiltà”.