…continuità

Come il ciclo dell’anno che termina e ricomincia, ma in realtà procede senza soluzione di continuità, così nel ciclo della vita una generazione si sostituisce all’altra, ma il fatto fondamentale è la continuità. Nei diversi dibattiti degli ultimi giorni si è molto parlato di demografia, di numeri, di assimilazione. Si è stigmatizzato il tentativo, peraltro alquanto rozzo, dell’Agenzia Ebraica di lanciare un messaggio mediatico contro il quotidiano stillicidio culturale in corso. E si è anche dato giusto spazio al sincero desiderio di ritorno alle radici ebraiche da parte di molte persone che ne erano state allontanate da pesanti circostanze storiche. Al di là del sentimento di appartenenza individuale, la vera preoccupazione dovrebbe rivolgersi a quelle catene di trasmissione dell’essenza ebraica che sono la famiglia, la scuola, e se vogliamo anche l’assemblea comunitaria. Da lungo tempo il processo di delega a distanza nella formazione dell’identità non funziona più. L’identità ebraica è un prodotto intellettuale, ma è altrettanto il frutto di esperienze vissute. L’identità e la coesione di gruppo si creano con le esperienze ripetute quotidianamente, ognuna delle quali rende la successiva più probabile, o almeno meno improbabile. È giusto e importante chiedersi come e dove possano esistere queste condizioni necessarie alla continuità ebraica.

Sergio Della Pergola, demografo, Università Ebraica di Gerusalemme