Fumetto – I punti di vista di David Polonsky

David Polonsky è famoso per il suo eccellente lavoro nel film Valzer con Bashir, di cui ha anche adattato i materiali grafici per realizzare un graphic novel e di cui abbiamo parlato alcuni mesi fa. Oltre alla produzione legata al mondo dell’animazione, Polonsky ha realizzato diverse opere grafiche di particolare interesse.
Un di questa è stata proposta sull’ultimo numero del mensile Focus.
Il lavoro ha il nome di Strobe, un progetto molto interessante sui “punti di vista”, pubblicato sull’antologia Dead Herring Comics in collaborazione con il gruppo Actus Comics.
Si tratta di due tavole ambientate in un incrocio della città di Tel Aviv.
La prima tavola mostra cosa stanno guardando le persone: la vetrina di un negozio, le scarpe del figlio, una bella ragazza per strada, se stessi in uno specchio, un’ insegna, la propria compagna distratto in un intenso bacio… e così via. La sensazione che offre questa tavola è di un mondo che gira su mille punti diversi, mille punti di vista, la centralità del singolo rispetto alla massa.
La stessa sensazione è possibile averla se si entra nella sala centrale di una stazione, vedrete le persone agire singolarmente con azioni diverse ed emotività diverse, espressioni delle singolarità.
Ma Polonsky è andato oltre. Quelle stesse singolarità tra 15 secondi cosa staranno guardando? Le vetrine di un negozio, l’altra scarpa del figlio, il cruscotto dello scooter, la stessa bella ragazza per strada ammirata da qualcun’altro, se stessi in uno specchio ma di profilo, un’altra insegna… e così via.
Prospettive diverse, punti di vista diversi, ogni uomo e donna in quell’incrocio sono concentrati su sé stessi e sulla loro vita.
Uno dei pregi del lavoro di Polonsky è di dare un’occasione a tutti i personaggi della tavola, nessuno è protagonista, nessuno è al centro del meccanismo. Ed è questo il punto, non c’è una ruota narrativa che gira, ma tante quante sono le persone su quelle tavole.
Va detto che Focus esagera nel definire quest’opera un graphic novel ed è ampiamente impreciso sulle sue origini, che attribuirebbe oltre che a Will Eisner anche a Hugo Pratt, mentre la letteratura in materia ha ampiamente dimostrato che è stato l’autore statunitense di origini ebraiche l’inventore di questo forma di romanzo.
Proprio perché il graphic novel non è altro che un romanzo a fumetti, la doppia tavola di Polonsky pur essendo affascinante, interessante, stimolante, non è un graphic novel.

Andrea Grilli