La Memoria e l’immagine
“Il sentimento peggiore verso i responsabili dell’Olocausto deriva dal fatto che ci hanno costretto a raccontare non quello che siamo stati o ciò che abbiamo dato all’umanità, ma solo la memoria della Shoah. Gli ebrei sono identificati alternativamente come vittime o carnefici in Medio Oriente” Lo ha dichiarato il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici intervenendo alla presentazione nella sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, sede del Senato, del progetto di documentazione sull’Olocausto realizzato dal liceo scientifico Keplero di Roma, ‘La memoria e l’immagine. 16 ottobre 1943 così vicino così lontano’ è il nome del progetto presentato a pochi giorni dall’anniversario della deportazione degli ebrei del ghetto di Roma da parte dei nazisti avvenuta il 16 ottobre 1943 che sarà portato in tutte le scuole di Roma e provincia. “Se il museo della Shoah dovesse servire solo per noi ebrei allora sarebbe meglio usare i soldi per altre cose, per aiutare l’Abruzzo o Messina. – Ha proseguito Pacifici- Noi vogliamo far capire che la Shoah non ha colpito solo gli ebrei, ma tutta l’umanità”.
“Il nazifascimo è stato un momento di follia irrazionale che ha colpito tanti uomini tanto da portarli ad essere nemici di altri esseri umani. Non soltanto nemici, ma applicare nei loro confronti dei gesti di tortura, dei gesti di violenza che vanno al di là di ogni ragionevole pensiero”. Ha dichiarato poco dopo il presidente del Senato Renato Schifani. “Chi vi parla – ha sottolineato Schifani rivolgendosi in particolare agli studenti – è stato ad Auschwitz e lì ha lanciato un appello a tutti i giovani e a tutte le forze politiche. Ai giovani ho detto mi auguro che tutti i ragazzi che hanno la possibilità possano visitare questi luoghi per farne tesoro nella loro coscienza. Loro saranno la classe dirigente del domani e devono sapere quello che è stata la Shoah, quella che è stata la violenza in cui le coscienze di milioni di uomini erano impazzite”.
Alla presentazione della mostra anche il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, Paola Rita Stella, assessore alle Politiche della scuola della Provincia di Roma, la senatrice Silvana Amati e Piero Terracina, che ha rievocato i momenti della cattura della sua famiglia e l’orrore della deportazione e dei lager visti con i suoi occhi di bambino.
“Il Museo della Shoah non dovrà essere un monumento ma un luogo vivo e vorremmo rendere i ragazzi di Roma protagonisti della sua costruzione con la loro creatività, affinché tutti sentano questa esperienza come un qualcosa di partecipato”. Ha dichiarato Nicola Zingaretti.
“Non si deve consegnare alla storia solo un racconto dei fatti – ha aggiunto il numero uno della Provincia – perché la memoria non è solo tramandare una data ma l’insieme di valori e di emozioni che questa suscita. L’immagine fotografica o filmata rompe la dimensione del racconto arrivando dove la parola, anche la più bella, non può”.
(©2009 Archivio fotografico, Senato della Repubblica foto pd)