…Nobel

La scorsa settimana, Ada Yonath dell’Istituto Weizmann di Rehovot, ha vinto il Premio Nobel per la chimica, la prima donna in questa materia dal 1964. Quello che forse è stato meno notato è che altri due israeliani erano stati precelti nel gruppo ristretto dei finalisti per il Nobel: Yakir Aharonov dell’Università di Tel Aviv per la fisica, e Amos Oz per la letteratura. Naturalmente nessuno ha pensato per un solo istante che l’Accademia svedese potesse accordare the premi Nobel a Israele nella stessa settimana. E cosí Israele se ne è aggiudicato uno solo. Ma negli studi l’eccellenza raramente emerge per caso. Occorrono buone strutture e Israele in questo campo compete bene. La scorsa settimana è stata appunto pubblicata la lista delle 200 migliori università del mondo, distribuite fra 32 paesi. Israele ne piazza tre (Gerusalemme centoduesima, Tel Aviv centoquattordicesima, e il Technion di Haifa centotrentaduesimo), contro quattro della Francia, una della Spagna, una dell’Austria, e una dell’Italia (Bologna centosettantaquattresima). Gli Stati Uniti ne hanno 54 fra le prime 200, l’Inghilterra 29, Giappone, Canada e Olanda 11, la Germania 9, l’Australia 9, la Svizzera 7. È proprio la Svizzera che ha il numero maggiore di università eccellenti in rapporto alla popolazione del paese, seguita da Hong Kong, Nuova Zelanda, Olanda e Svezia. L’Inghilterra è al settimo posto, Israele si piazza al dodicesimo, gli Stati Uniti al sedicesimo, la Francia è ventiduesima, l’Italia ventisettesima. Sono dati che non richiedono commento. E vediamo cosa deciderà l’anno prossimo la giuria del Nobel.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme