Champions League – Calore e passione sugli spalti

“Almeno ci abbiamo provato” ci dice sconsolato un tifoso tutto bardato di verde all’uscita dello stadio. Novanta minuti di cori, applausi, qualche improperio ma alla fine il Maccabi non è riuscito a invertire i pronostici. Eppure i tifosi ci hanno creduto fino al fischio finale, supportando la loro squadra per tutta la gara e solo un miracolo di Buffon a tempo scaduto, non gli ha permesso di gioire per un goal che dalla curva sembrava fatto.
Per la partita dell’Olimpico sono arrivati da Israele circa un migliaio di supporter, a cui si sono aggiunti i “locali” con comitive da Roma e Milano, oltre ovviamente ai torinesi. Tutti a riempire di verde il settore ospiti per un colpo d’occhio davvero suggestivo: sciarpe, felpe, bandierine del Maccabi oltre a qualche bandiera israeliana che davano un tocco di colore al mogio stadio bianconero. Israeliani e italiani insieme hanno incitato gli Yerukim di Elisha Levi (allenatore), cercando di infondere coraggio alla squadra anche dopo il goal di Chiellini. Insieme, in modo colorito, hanno mandato a quel paese i tifosi di casa; apprezzabile lo sforzo degli israeliani di farlo in italiano in modo da essere comprensibili alla parte avversa.
A onor del vero nella curva degli ospiti si nascondevano qua e la degli juventini che, inevitabilmente, hanno esultato quando la palla si è insaccata alle spalle del portiere Davidovitch, beccandosi qualche sguardo torvo degli astanti ma niente di più.
Curioso vedere alcuni dei tifosi israeliani a torso nudo, in un clima non esattamente tropicale, incitare appassionati i propri beniamini e invitare i presenti a cantare con loro. Alla fine della partita uno di loro ci confida “sono rimasto senza voce e non è servito a niente; almeno io mi sono impegnato”. Anche la squadra si è impegnata ma i limiti tecnici erano evidenti e dagli spalti, nonostante la sconfitta, sono arrivati applausi e cori di sostegno. Appuntamento il 3 novembre a Haifa, dove i tifosi sperano che le mura amiche aiutino il Maccabi a portare a casa il risultato.

Daniel Reichel