…Shoah

L’idea che senza Shoah non sarebbe mai nato lo Stato d’Israele è un’idea diffusa, comune a molti, da opposte parti. L’ha fatta sua, in modi diversi, Israele fin dagli anni Sessanta, l’ha adottata il senso comune storiografico, l’hanno fatta propria i negazionisti, da Ahmadinejad agli antisemiti casarecci nostrani, che basano le loro affermazioni sul presupposto che la Shoah sia un’enorme menzogna creata per giustificare la nascita di Israele. L’ultimo libro dello storico del sionismo Georges Bensoussan affronta proprio questo paradigma interpretativo, smontandolo e criticandolo: lo Stato d’Israele è nato dal sionismo, ed era già in gran parte edificato durante i decenni dell’Yishuv, prima del 1948. La Shoah, e poi l’espulsione degli ebrei dei paesi arabi, trasformando l’emigrazione sionista da scelta di creazione di un mondo diverso a rifugio obbligato alla persecuzione, hanno in realtà mutato profondamente la natura dello Stato, ma non ne hanno determinato l’origine, un’origine che è nel sionismo russo di fine Ottocento, e non nella persecuzione e nello sterminio. Israele non è solo una garanzia di sopravvivenza per il mondo ebraico, è anche e soprattutto l’esito di uno sforzo innovativo volto a cambiare la Storia degli ebrei e la loro esistenza.

Anna Foa, storica