Portale dell’ebraismo italiano, i perché di un successo
Sono oltre 100 mila gli utenti che in questo primo anno di vita dell’iniziativa hanno utilizzato il Portale dell’ebraismo italiano www.moked.it (in ebraico questa parola significa “messa a fuoco”). Molti frequentatori della costellazione di siti dedicata alle realtà ebraiche italiane sono persone, spesso non ebree, che vogliono comprendere, conoscere la più antica comunità della Diaspora presente in Italia da oltre due millenni. Se una parte del pubblico vuole consultare i servizi di informazione (ogni settimana si pubblicano oltre cento articoli e commenti), o vuole leggere gli ultimi scritti dell’ottantina di collaboratori, tutti volontari non retribuiti, che affiancano la redazione, in tanti arrivano quotidianamente al Portale per consultare la Rassegna stampa. Sembra incredibile, ma gli strumenti di ricerca messi a punto dalla redazione assieme a Data Stampa hanno consentito di classificare in pochi mesi oltre 120 mila articoli di giornale e altri documenti. La stampa italiana, infatti, parla spesso di ebrei e di cose ebraiche, anche se di frequente, per un motivo o per l’altro, non riesce a comprendere e raccontare questa realtà in modo equilibrato. Leggere e archiviare tutto ciò che fanno i media senza utilizzare strumenti sofisticati sarebbe per una piccolissima minoranza un’impresa impossibile. Il lavoro dei lettori di Data Stampa, cui si affianca quello della redazione del Portale, comincia all’una di notte e si protrae fino alle otto del mattino. Una rassegna che metta nel mirino i temi scottanti (religione, identità, Memoria, laicità, diritti civili, minoranze, Medio Oriente) richiede esperienza e attenzione. Quando i lettori iscritti a Moked vanno al mattino a consultarla, alcuni operatori del Portale hanno già alle spalle ore e ore di lavoro.
Valerio Mieli