Qui Milano – Rutelli, Lewis e Baharier nel “Bollettino” di novembre
Dopo il dialogo interreligioso, cui era dedicato il numero precedente, il numero di novembre del Bollettino della Comunità Ebraica di Milano dedica la copertina alla crisi economica e all’incremento della povertà anche fra le famiglie ebraiche italiane. Il giornale denuncia anche la crescente intolleranza e violenza nei confronti dei diversi e di tutti i soggetti che appartengono alle fasce deboli della società: immigrati, omosessuali, handicappati. “Stranieri eravate in terra d’Egitto”, le parole bibliche che ricorrono nella tradizione ebraica e invitano gli ebrei ad avere una maggiore attenzione verso chi vive ai margini della società sono rirpese con enfasi dal giornale. Dal canto suo, il pensatore Haim Baharier, biblista autore del volume “Il tacchino pensante”, in una chiacchierata con Debora Peters ricorda ai lettori ciò che il pensiero ebraico e la Torà dicono a proposito dell’amore verso il prossimo. Sempre nel numero di novembre un’intervista al longevo storico inglese Bernard Lewis, uno dei maggiori conoscitori dell’Islam e del Medio Oriente, che parla di ebraismo come di “patrimonio millenario da proteggere e trasmettere”. Grande spazio, come anche negli scorsi numeri, viene dedicato ai nomi noti del mondo politico italiano, con l’intervista di Giorgio Secchi a Francesco Rutelli, ormai uscito dal PD, che si dichiara da sempre vicino a Israele. “Basta con l’antisionismo” il messaggio che Rutelli manda ai suoi vecchi compagni di strada, più volte responsabili, lascia intendere, per aver sostenuto posizioni poco equilibrate riguardo al conflitto mediorientale. Sempre a proposito di Israele, un’analisi di Renato Coen che accusa il premier Netanyahu e il leader palestinese Abu Mazen di sostanziale immobilismo (“lo strano limbo di Bibi e Mahmoud”) sottolinea come l’attuale situazione (“né pace né guerra”) in Israele rischi di essere un problema anche per Barack Obama, già di per sé poco attivo su questo fronte caldo della politica estera americana. Della ricorrenza dei venti anni dalla stipulazione delle Intese Ebraiche, invece, parla il giurista e Presidente del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano Giorgio Sacerdoti, intervistato da Ester Moscati. Uno dei membri della commissione dell’Unione delle Comunità Israelitiche (allora si chiamava così), incaricati di trattare con la Commissione governativa per la stipulazione di questi storici accordi, che da due decenni a questa parte regolano i rapporti tra Stato e mondo ebraico italiano. Non manca, inoltre, un osservatorio sulle vicende iraniane, con particolare attenzione alle incerte sorti della comunità ebraica locale. Quasi trentamila persone costrette a vivere nell’ombra.