dirigenza comunitaria…

E’ strano, e spesso divertente, come di uno stesso episodio circolino versioni differenti. Rav Colombo ha appena raccontato su questa rubrica la storia del famoso rabbino che dovette ricorrere al liquore dell’osteria come unico rimedio disponibile contro il mal di denti, e poi per questo sentì la necessità di dimettersi. Rav Lau, nel suo libro di memorie (Al tashlekh jadekha el hanaar, best seller in Israel, che si spera sia presto tradotto in italiano) racconta la stessa storia, vantando una discendenza diretta da quel famoso rabbino, noto anche con il titolo della sua opera esegetica, il Ta”z. Ma c’è una differenza nel finale. Quando si fece giorno e la comunità apprese che il suo rav si era recato all’osteria e non aveva neppure pagato il conto, lasciando un debito scritto di un copeco, perchè non aveva neppure quella somma in tasca, ci fu un’ondata di protesta perbenista e in poche ore si decise di licenziare l’autorevole maestro. Una bella differenza, tra apologia virtuosa e una storiella pepata sulla grettezza di alcune dirigenze comunitarie.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma