Qui Roma – Lorin Maazel all’Auditorium fra grande musica e omaggio a Yitzhak Rabin

Un concerto straordinario, domenica 15 novembre all’Auditorium di Roma. Straordinario perché lo dirige Lorin Maazel e perché la musica è stata scritta da uno dei massimi compositori israeliani, Dov Seltzer, poco conosciuto in Italia, dove la musica contemporanea è la Cenerentola della classica, ma notissimo in Israele.
Quando si parla di classica contemporanea, bisogna sfatare molti miti. Il primo è che sia tutta stridente, dissonante, dodecafonica, adatta soltanto alle orecchie allenate degli estimatori. Ci sono compositori, come Michael Nyman (autore della colonna sonora di “Lezioni di piano” o l’italiano Ludovico Einaudi, oggi una della massime star internazionali) che riprendono la grande tradizione della classica, contaminandola con jazz, pop, musica folkloristica, e producendo opere di piacevole ascolto per tutti.
Dov Seltzer fa parte di questo gruppo, tanto che ha cominciato la carriera come autore di popolarissime canzoni e successivamente dei più acclamati musical israeliani–e il pubblico israeliano è tra i più difficili al mondo.
Autore di colonne sonore per molti film, nominato al Golden Globe 2009, ha composto per l’apertura delle celebrazioni del 50° anniversario di Israele nel 1998 il “Lamento per Yizhak”, in ricordo di Rabin, brutalmente assassinato per aver promosso la pace. L’opera, dopo la prima trionfale rappresentazione diretta da Zubin Mehta a Gerusalemme, è stata ripresa dalla Orchestra filarmonica di New York, dalla Singers Chorale di Philadelphia e dal Harlem Boys Choir, diretto da Kurt Masur al Lincoln Center Festival nel 1999. E’ un requiem laico che incorpora canti tradizionali ebraici, il suono della shofar, il corno sacro, la voce di Rabin e i tre fatali colpi di pallottola che posero fine alla vita del leader.
Quella del 15 novembre è la prima assoluta in Europa, organizzata dall’AIMIG, gli Amici italiani del Museo di Israele a Gerusalemme, per lanciare un innovativo progetto che, ispirandosi all’impegno di Rabin, punta ai bambini per promuovere l’integrazione, presupposto a ogni processo di pace. In Israele il Museo di Gerusalemme ha sviluppato laboratori artistici all’avanguardia, formando insegnanti arabi e israeliani, e facendo lavorare insieme gruppi di bambini di provenienza eterogenea, che collaborano a creare quadri e sculture. L’anno scorso, duemilacinquecento giovanissimi alunni della città arabo-israeliana di Umm-el-Fahm, hanno visitato il Museo e sono stati ospitati nei laboratori.
L’AIMIG si propone di allargare questa esperienza anche a giovani laureati italiani, offrendo borse di studio a Gerusalemme, per imparare a utilizzare i metodi didattici e le tecnologie del Museo. “Anche da noi “spiega Marilena Francese, presidente della AIMIG, “si sente sempre di più il bisogno di integrazione: nelle scuole italiane sono ormai numerosissimi i bambini provenienti da altre culture, e il lavoro artistico, in cui spesso gli stranieri dimostrano grandi capacità, è il modo migliore per integrarli e superare ostilità e diffidenze”.
Il concerto servirà a finanziare le borse di studio e a creare nei musei italiani dei laboratori di avanguardia per insegnare insieme all’amore dell’arte, l’amore per la pace,l’integrazione, la tolleranza.

Viviana Kasam