Isacco…

Nella parashà di Vayerà, Sara decide che Isacco non deve avere più vicino il fratello Ismaele e Abramo lo lega ad un altare sacrificale. Nella parashà di Chayè Sarà il servitore Eliezer va in Mesopotamia a prendergli una sposa. In quella di Toledot apre pozzi, che erano stati già scavati dal padre; la moglie Rebecca, con il figlio Giacobbe, decidono a quale figlio egli deve impartire la benedizione del primogenito. La Torà mostra Isacco come un uomo passivo e molto, forse troppo, tollerante. Un Midrash, invece, sembra presentarci Isacco in modo diverso. Si narra che il Signore fosse alla ricerca di un difensore, di qualcuno che si assumesse le responsabilità delle colpe del popolo d’Israele durante il Suo giudizio. Abramo e Giacobbe si rifiutano mentre Isacco acconsente a ricevere su di sé il peso delle colpe d’Israele. Qual’è, dunque, la reale personalità di Isacco, quella descritta dalla Torà scritta o quella ipotizzata dalla Torà orale? In realtà, il Midrash non vuole presentarci un Isacco diverso, ma solo aiutarci a capire quello che, da una lettura superficiale delle sue vicende, potremmo non aver ben inteso. Il comportamento di Isacco insegna che, a volte, la grandezza di un uomo si misura non tanto dalle azioni dirette che compie, ma soprattutto da come reagisce agli eventi che gli accadono e dalle responsabilità che assume su di sé. Un grande uomo è anche colui che ha la capacità di annullare sé stesso in favore del bene collettivo.

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova