Comix – The King…
Jacob Kurztberg è nato il 18 agosto del 1917 a New York, il padre ebreo austriaco lavorava in una fabbrica di indumenti. E’ cresciuto a Suffolk Street, dove le bande di giovani passavano il tempo a combattersi. Forse per questa esperienza così forte, Jacob, ma preferiamo ancora non scrivere il suo nome d’arte, realizzerà sempre impressionati scene di combattimenti di grande effetto cinetico.
Comunque Jacob vuole cambiare vita e come molti ragazzi dell’epoca è affascinato dai lavori di Alex Raymond con le strabilianti avventure di Flash Gordon. La sua prima esperienza di lavoro non è però nel mondo dei comics, bensì dei cartoon con Popeye (Braccio di ferro) nei Max Fleischer studios. Poi, come molti ragazzi aspiranti dell’epoca, incontra lo studio Eisner & Iger. Eisner non era molto più grande di lui o di altri ma aveva uno spirito pionieristico che lo rendeva più maturo.
Nel 1941 lo troviamo presso la Fox Feature Syndicate dove crea uno dei suoi primi personaggi The Blue Bettle con lo pseudonimo di Charles Nicholas, con un compenso di 15 dollari alla settimana.
E lì incontra Joe Simon con cui creerà Capitan America. Ebbene sì, stiamo parlando di Jakc The King Kirby, con pochi altri degno di essere studiato nei libri di storia dell’arte.
Nel 1943 entra nella Undicesima divisione di fanteria e a fine agosto arriva in Normandia, dopo che la Settima armata tedesca comandata da Von Kluge viene sconfitta dal generale Patton nella sacca di Falaise.
Al ritorno dalla guerra, Kirby inizia quella cavalcata creativa che lo farà entrare nella storia dei comics inventando o partecipando alla creazione di gran parte dei fumetti che ancora oggi spopolano nelle edicole e fumetterie del mondo: Manhunter, Fantastic Four, X-Men, The Hulk, Silver Surfer, ecc… Sono tutte co-creazioni, realizzate assieme a Stan Lee, Leiber di nascita, che stava dando vita a un nuovo modo di scrivere comics e supereroi.
A quell’epoca la Timely Comics diventa Marvel Comics, acquisita quest’anno dalla Disney.
Fra le creazioni di Kirby ce n’è una estremamente particolare, si tratta dei New Gods (Nuovi Dei) che la DC Comics gli produce negli anni settanta.
New Gods è la storia di due pianeti abitati solo da dei, in un pianeta tutti buoni e un altro tutti cattivi. Semplice? Non è tanto semplice. Kirby dopo aver impostato la storia in modo manicheo, rimescola le carte. I figli dei due leader vengono scambiati come ostaggi per garantire la pace tra i due pianeti. Ma mentre il figlio di Darkside, il nome spiega tutto,viene educato alla pace e al rispetto del prossimo, il figlio dell’Altopadre non riesce a sopportare la violenza del pianeta cattivo e riesce alla fine a scappare.
Il Bene e il Male, l’educazione, la figura paterna come guida nella vita, le scelte ideali e l’attenzione al prossimo, la responsabilità di poteri così enormi, come posso avere degli dei, sono tutti argomenti che Kirby tratta con un disegno cinetico, privo di ogni stasi. Non è possibile leggere/osservare una pagina di Kirby senza avere la sensazione del movimento. Oltre al fatto che la particolare inchiostratura delle chine, con neri estremamente pesanti e addensati in spazi che sono il punto di partenza del movimento, impediscono di pensare i comics di Kirby come banali fumetti di supereroi. Il nostro occhio non può non fissarsi in quel punto per sentire la dinamicità del disegno.
Kirby disegnava personaggi nel loro attimo dopo la partenza di qualsiasi azione, quindi in procinto di fare qualcosa e non di “pensare” di fare qualcosa.
Probabilmente l’esperienza produttiva con Popeye ha influenzato il suo modo di vedere le linee, donandoci una delle esperienze visive più interessanti ed emozionanti del fumetto. Si può essere bravi, eccellenti, oppure essere al livello di Kirby e Eisner.
Jack Kirby ci ha lasciato nel 1994. Dei fumetti ha detto: “The audience is always there and the comic book has yet to reach its full potential.”
Andrea Grilli
Attualmente Kirby è oggetto di pubblicazioni molto interessanti, fra le quali “Kirby: King of Comics by Mark Evanier and Neil Gaiman”.