Rotschild Boulevard – Anche i vampiri, adesso, sono kasher?
Ho scoperto di recente che dietro Twilight, la serie di film adolescenzial-vampireschi che stanno facendo impazzire le ragazzine di mezzo mondo, si nasconde la sceneggiatrice Melissa Rosenberg. Anche i vampiri, adesso? Questo era un genere cinematografico che mai, nella vita, avrei associato a un autore di origine ebraica. Insomma, che molti registi e autori ebrei abbiano un ruolo di primo piano a Hollywood non è certo una novità. La commedia d’autore ormai è associata principalmente a nomi di registi ebrei (Woody Allen, Mel Brooks, i fratelli Coen), per non parlare di mostri sacri del film drammatico e d’azione come Steven Spielberg.
Quando si parla di sceneggiatori, poi, abbondano nomi come Akiva Goldman (quello di A Beautiful Mind e il Codice da Vinci) o Larry David (Seinfeld). I film sui vampiri, però, hanno sempre avuto quel tocco così “wasp”: così gotici, freddi e affascinanti, insomma anglosassoni. Senza contare che spesso i vampiri si rifanno a una mitologia pseudo-cristiana, e decisamente non sembrano kasher (bevono sangue, per dirne una!) Evidentemente, mi sbagliavo. La stessa Rosenberg ha recentemente spiegato in un’intervista al Jewish Journal, tra il serio e il faceto, che i suoi di vampiri “sono kasher eccome”: il protagonista maschile Edward Cullen è “vegetariano,” nel senso che non beve sangue umano. Poi la saga di Twilight è relativamente priva di simboli cristiani: una scelta dell’autrice del romanzo da cui i film sono tratti, Stephenie Meyer, mormone, che riteneva sacrilego scomodare croci e acqua santa per dei vampiri.
Anna Momigliano