Otto per mille, risorse e progetti per il futuro
C’è una questione ricorrente, c’è un filo conduttore, nelle domande che quotidianamente sorgono nell’ambito della realtà ebraica italiana e della vita delle sue istituzioni. E che si tratti di un discorso che ritorna spesso alla ribalta, o di interrogativi sollevati in una sede ufficiale, in un dibattito comunitario, o delle lettere che pervengono alle redazioni della stampa ebraica italiana, o persino nelle missive di autori che disseminano affermazioni più o meno credibili, più o meno distorte, nate nell’ombra con la speranza di sollevare polveroni, resta in ogni caso da affrontare un tema che può facilmente essere ricondotto alla capacità delle realtà ebraiche italiane di raccogliere e di utilizzare le risorse.
Non è solo un problema di equità nella distribuzione, non è solo un problema di trasparenza, non è solo un problema di strategie, ma anche di capacità delle comunità italiane di garantire i mezzi necessari alla propria sopravvivenza. E chi porta, come l’assessore al Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Anselmo Calò, la responsabilità politica delle finanze diviene necessariamente oggetto di un’attenzione da parte dei mezzi di informazione, che hanno il compito di farsi portatori degli interrogativi raccolti fra la gente e di ottenere risposte adeguate ai problemi in gioco.
Assessore, in quanto responsabile delle Finanze UCEI, come è possibile a suo avviso rispondere a questi interrogativi?
L’impegno del Consiglio e mio personale per realizzare le molteplici attività dell’Unione è molto intenso. E naturalmente teniamo in grande considerazione il giudizio degli iscritti alle Comunità. Ma i problemi in gioco sono complessi e vanno interpretati senza pregiudizi e strumentalizzazioni. Innanzitutto è bene sapere che l’Unione è obbligata dalle legge a rendicontare l’impiego dei fondi dell’Otto per mille ricevuti dallo Stato, i quali possono essere impegnati solo per le finalità stabilite dalla legge. In questi anni la Commissione di vigilanza presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ha formalmente apprezzato le modalità con cui i fondi pubblici sono stati utilizzati.
Alla vigilia della presentazione al Consiglio del bilancio preventivo 2010, parliamo della utilizzazione delle risorse e della distribuzione della raccolta Otto per mille.
Il prossimo 20 dicembre il Consiglio allargato alla partecipazione dei presidenti delle Comunità non solo discuterà del bilancio preventivo 2010, ma dovrà approvare anche il bilancio consuntivo 2008 già discusso nell’ultima seduta. Vale la pena di spendere alcune parole su come è strutturato il bilancio dell’UCEI. La sua struttura è stata pensata in maniera che le spese dell’amministrazione non gravino sul gettito dell’Otto per mille proveniente dallo Stato. Gli oltre 3,9 milioni di euro pervenuti per l’anno 2008 per la metà sono andati direttamente alle Comunità per le loro attività mentre l’altra metà è stata spesa per le attività educative svolte dal dipartimento Educazione e Cultura nelle Comunità, per i giovani, per la formazione rabbinica svolta dal Collegio Rabbinico; per la Cultura con le attività del Centro bibliografico e il Corso di laurea in studi ebraici, la giornata della Cultura e il giorno della Memoria, infine per l’informazione, con il Portale dell’ebraismo italiano. Inoltre ben 546 mila euro sono stati destinati a progetti con valenza sociale sul territorio e all’estero. Vorrei anche precisare che la redazione di Pagine Ebraiche è la stessa del Portale e del notiziario quotidiano online “l’Unione informa”. La stampa e la spedizione periodica del mensile saranno sostenute a regime con la pubblicità. Pertanto, come approvato nel marzo scorso a Livorno dal Consiglio dell’UCEI allargato ai Presidenti, la stampa e l’invio del periodico non graveranno sul bilancio dell’ente. Nello scorso maggio il numero zero di Pagine Ebraiche è stato distribuito in 100 mila copie. L’intero costo di questa operazione è stato di poco inferiore ai 50 mila euro, rappresentando meno di un quinto di quanto fu impegnato negli anni scorsi per la campagna pubblicitaria per l’Otto per mille. Secondo i nuovi orientamenti adottati dalla Giunta, la campagna dell’Otto per mille deve svolgersi in tutto l’arco dell’anno e non può essere solo concentrata a ridosso delle scadenze fiscali. E’ quindi possibile che in futuro si ripetano operazioni analoghe, utilizzando il giornale dell’ebraismo italiano come veicolo di pubblicità per l’Otto per mille.
Che conseguenza avrebbe una mancanza o una diminuzione del gettito dell’Otto per mille?
Far mancare all’UCEI i fondi dell’Otto per mille, significherebbe semplicemente far mancare soprattutto alle Comunità importanti risorse e il venir meno dei mezzi per gli interventi educativi, e formativi che l’UCEI svolge. La Comunità di Roma, per esempio, ha ricevuto per l’anno 2008 fondi provenienti dall’Otto per mille per circa 770 mila euro. In tutto i trasferimenti diretti alle Comunità sono stati di 1.998.000 euro, al netto dei progetti finanziati a parte.
A quanto ammontano i costi di gestione dell’Unione?
Le spese di amministrazione dell’Unione, che nel 2008 sono state complessivamente di 600 mila euro, sono finanziate interamente da mezzi propri (oltre 250 mila euro di redditi da immobili al netto delle imposte) e contributi delle Comunità per l’azione di rappresentanza che l’Unione svolge nei confronti dei poteri costituiti dello Stato a tutela dei diritti costituzionali degli ebrei riconosciuti dall’Intesa (legge 101/89).
Si fa talvolta riferimento a ipotetici sprechi determinati da una gestione poco oculata. Sono accuse giustificate?
L’UCEI negli ultimi tre anni ha subito un profondo rinnovamento, con una riorganizzazione dei Dipartimenti, un avvicendamento di parte del personale, con un significativo rafforzamento delle attività. Tutto questo senza alcun aumento del numero degli effettivi e con una stabilizzazione dell’organico che ha fatto uscire tante famiglie dal precariato. Vorrei che il Consiglio dell’Unione fosse giudicato per le attività compiute e non per qualche vicenda specifica riferita oltretutto in maniera distorta. Poiché ogni domanda deve ricevere una risposta questa occasione è utile per presentare i risultati del bilancio consuntivo dell’anno 2008 dell’Unione, consentendo così a ciascun lettore di farsi un’opinione non sui sentito dire, ma sui fatti come concretamente essi sono.
(Tratto da Pagine Ebraiche n. 2 – dicembre 2009)