Qui Milano – Un anno fa, terrore a Mumbai
In Italia è passato abbastanza inosservato, ma ricorre in questi giorni il primo anniversario degli attacchi terroristici che il 26 novembre 2008 straziarono la città di Mumbai, la più popolosa dell’India.
La sera del 26 novembre, History Channel ha trasmesso un documentario che ha ricostruito quelle ore di sangue e terrore, attraverso immagini, testimonianze dei sopravvissuti, e anche mostrando l’interrogatorio, un’ora dopo la cattura, dell’unico terrorista rimasto in vita.
I dieci terroristi giunti a Mumbai via mare dal Pakistan si divisero in coppie per andare a colpire gli obiettivi designati. Locali, la stazione ferroviaria, gli alberghi più lussuosi della città, l’Oberoi e il Taj Mahal Hotel. Fu preso di mira anche il centro ebraico Chabad, la Nariman House. Ebrei uccisi in quanto ebrei, perché, come sottolinea il capo commando parlando ai suoi uomini attraverso il cellulare intercettato dalle autorità indiane durante quelle ore terribili, colpire un ebreo vale molto più che un ospite dell’Hotel Taj, “uccidere un ebreo vale almeno quanto uccidere cinquanta persone altrove”. Il centro era coordinato dal rabbino Gavriel Holtzberg di Brooklyn e dalla moglie israeliana Rivka (nella foto in alto), incinta di cinque mesi. L’altro bimbo Moshe, due anni, era già a letto e fu portato in salvo dalla bambinaia indiana. I due terroristi che fecero irruzione nel centro assassinarono la coppia non ancora trentenne, alcuni ospiti e diverse persone che si erano radunate lì attorno.
Stasera a Milano sarà ricordato tutto questo in un incontro cui prenderà parte come ospite d’onore il padre di Rivka. La serata sarà anche l’occasione per inaugurare i lavori che porteranno presto alla nascita del Milan Jewish Center. Nuova sede milanese di Beit Chabad, il Milan Jewish Center offrirà un’ampia gamma di servizi. Ospiterà infatti una sinagoga, una Yeshivah con dormitorio, un centro studi, una biblioteca, una ludoteca, e inoltre ristorante, salone per eventi, centro giovani, Mikvè e terrazza per la Sukkà.
“Abbiamo voluto inaugurare il Centro con la commemorazione delle vittime di Mumbai perché ritenevamo fosse fondamentale ricordarle, come hanno fatto altre città in Europa – spiega l’organizzatrice Gheula Canarutto – E’ anche importante per noi lanciare il messaggio di un ebraismo che reagisce a una strage senza farsi spaventare, ma continuando a vivere e a crescere, perché la vitalità ebraica è la nostra più grande risorsa contro chi vuole distruggerci”.
Rossella Tercatin