Nomi sospetti

Un collega mi ha raccontato la storia di una giovane, promettente cantante country a cui il manager ha “fortemente raccomandato” di scegliersi un nome d’arte, perché il suo cognome suona troppo ebraico. Questo negli USA, nazione notoriamente filoebraica. Visto il mio sgomento, mi ha consolato spiegando che “anche un cognome italiano sarebbe improponibile per un country singer”. Il pregiudizio si annida persino nella musica popolare.

Massimo Bassan