Qui Torino – Il ricordo di Rav Sierra z.l.

Per ventisei anni rav Sergio Josef Sierra è stato rabbino capo di Torino. La Comunità, profondamente colpita dalla scomparsa del suo maestro, lo ha ricordato ieri a margine della tefillà di arvith. Hanno pronunciato un discorso in sua memoria il presidente della Comunità Tullio Levi e il rabbino capo Alberto Somekh.
“Furono anni di grandi successi, anni davvero entusiasmanti, indissolubilmente legati alla figura di rav Sierra con cui si erano create le condizioni per la massima intesa e per un rapporto costruttivo e benefico per la nostra Comunità”, così il presidente ha ricordato gli anni della sua stretta collaborazione con il rav Sierra.
All’inizio del suo discorso lo stesso presidente aveva invece ricordato gli anni in cui il rav aveva svolto il ruolo di rabbino capo a Bologna, compito svolto, anche in questo caso, con profonda passione e alta professionalità. “Quelli di Bologna furono anni davvero straordinari caratterizzati dall’entusiasmo per la ricostruzione di una Comunità che tornava a vivere dopo la Shoà: un impegno che rav Sierra affrontò con grande passione e intelligenza, aiutato dalla carica umana che Sua moglie Ornella riusciva a imprimere a ogni sua attività. I risultati furono altrettanto straordinari: la Comunità fu ricostruita materialmente e moralmente e rav Sierra riuscì in particolare ad aggregare tutti i giovani plasmandoli a un ebraismo solidamente ancorato alla tradizione, al sionismo, ai valori etici e all’impegno nella società ebraica e non ebraica”, ha affermato Tullio Levi.
Il rav Somekh, dal canto suo, ne ha sottolineato invece le alti doti e profonde capacità nello svolgere il ruolo di maestro. Il capo rabbino di Torino ha iniziato il suo discorso con una citazione tratta dal libro del rav Sierra Il valore etico delle Mitzwòt :“‘Soltanto se si riuscirà ad impostare il valore del contenuto educativo delle Mitzwòt, sarà possibile capire meglio e soprattutto far comprendere che l’educazione ebraica alle Mitzwòth non solo non contraddice alla più sana visione umana della problematica moderna, ma può essere invece di aiuto proprio per spargere, nel cuore degli ebrei, i semi stessi di una certa maniera di sentire e di approfondire la realtà sociale ed umana che caratterizza la nostra epoca… Le Mitzwòt pertanto, grazie all’idea etica da cui sono pervase, possono servire a forgiare il carattere morale dell’ebreo, purché esse non siano considerate fine a se stesse, ma mezzo di educazione e di elevazione di un vivere sociale illuminato dall’idea etica di D…. Come la disciplina e l’educazione fisica riescono ad allenare il corpo che può rendere il 100% delle sue naturali capacità in particolari circostanze, così l’animo, esercitato nella continua pratica delle Mitzwòth, può reagire istintivamente in maniera corrispondente al valore etico che anima quelle stesse Mitzwòth pratiche’. In queste parole, tratte dal primo capitolo del suo Il valore etico delle Mitzwòt, rav Sergio Yosef Sierra riassume di fatto l’insegnamento di una vita, basato sui valori di etica e pedagogia. Ebbi il privilegio di conoscere il Maestro nell’estate del ’79, allorché fui chiamato a leggere alcune Parashot nel nostro Bet ha-Kenesset. In realtà ero amico di suo figlio Ionatan, incontrato per la prima volta al campeggio del Benè Akivà quattro anni prima insieme ad Ariel Finzi e Irene Abbiate. All’epoca frequentavo il liceo a Milano e si doveva venire a Torino per intraprendere gli studi rabbinici. Fu così che per alcuni anni mi adattai a fare il pendolare, giungendo a Torino per due o tre giorni alla settimana per studiare sotto la guida sapiente di rav Sierra. Ricordo in particolare gli esami, che si svolgevano la domenica mattina presto nella sua casa di via Pietro Giuria insieme a rav Curt Arndt e a Adi Schlichter z.l. Partivo da Milano con il buio e il freddo e venivo puntualmente accolto dalla signora Ornella con una tazza di caffe-latte bollente. Non avrei immaginato allora che qualche anno più tardi mi sarei trovato a ripercorrere la stessa “carriera” rabbinica e a rivivere molte esperienze del Maestro. Come rav Sierra la mia prima cattedra è stata a Bologna e successivamente a Torino!”.
Nella conclusione del suo discorso rav Somekh ha proposto un’altra citazione tratta da uno scritto del rav Sierra: “La particolare attenzione che Egli ripose nel problema etico lo spinse certamente a tradurre in italiano, nel 1983, i “Doveri dei Cuori” del grande moralista spagnolo del Medioevo R. Bachyà Ibn Paqudà. C’è una frase della prefazione di rav Sierra che vorrei citare a conclusione di questo mio breve ricordo perché è un’epitome significativa del pensiero di entrambi, se così mi è lecito dire. Scrive rav Sierra: ‘Con un appello alla ragione e al buon senso Bachyà sollecita il lettore ad impegnarsi per mantenere, in armonico equilibrio, la volontà di D. e la volontà dell’Uomo’”.
Zekher tzaddiq li-brakhah, il ricordo del Giusto sia in benedizione.