…Obama

La politica non è una formula chimica, né una frase a effetto, ma è non lasciarsi sopraffare dalla realtà e provare a non subire i fatti. Non so che cosa dirà giovedì prossimo a Oslo il presidente Barack Obama nel suo discorso pubblico per il Nobel. Il dato di cronaca dice che la figura pubblica che con più determinazione ha dichiarato la necessità di chiudere con la cultura politica del “conflitto di civiltà” ha contemporaneamente puntato sull’innalzamento dell’impegno bellico e sulla necessità di prefigurare un dopoguerra fondato sul principio di responsabilità. Sarebbe facile ironizzare sull’incoerenza. Più complicato è, invece, riflettere sui molti significati possibili della massima di von Clausewitz, quella per cui la guerra non è che il proseguimento della politica con altri mezzi. Ovvero appunto sul fatto che la differenza non la fanno le cose, ma le persone che fanno cose, per come le fanno e per gli obiettivi che dichiarano di voler raggiungere. In breve la centralità della politica. Uno schema che dovrebbe valere anche per altri scenari di guerra non risolti.

David Bidussa, storico sociale delle idee