Una via per gli studenti iraniani

Si celebra oggi 7 dicembre in Iran la Giornata Nazionale dello Studente. Una manifestazione nata cinquantasei anni fa, quando alcuni universitari rimasero uccisi dalla polizia dello Shah durante una manifestazione di protesta per la visita del presidente americano Richard Nixon, ma che oggi assume un significato ben diverso.
L’Onda Verde, infatti, si sta mobilitando in rete con appelli a scendere in piazza contro il presidente Ahmadinejad e la sua politica repressiva, nonostante la polizia abbia promesso di reprimere qualsiasi manifestazione. Manifesteranno per ricordare coloro che sono stati assassinati durante le proteste di piazza di questa estate, e anche degli anni precedenti, a partire dal 9 luglio 1999, e per proseguire l’azione dei tanti giovani che sono stati arrestati e di cui non si sa più nulla.
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia da più di un anno ha portato avanti una campagna di solidarietà e sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla violazione dei diritti umani e la repressione della dissidenza dei coetanei iraniani, da parte della Repubblica islamica, e ha raggiunto nei giorni scorsi un risultato importante con grande tempismo proprio a poca distanza da questo appuntamento.
Il 27 novembre scorso si è svolta a Salemi la cerimonia di intitolazione di una via agli studenti iraniani, via studenti di Teheran, durante le giornate del Festival della Cultura Ebraica e d’Israele, i cui eventi sono stati organizzati, in buona parte, con la collaborazione dell’Ugei.

La città siciliana guidata dal sindaco Vittorio Sgarbi è stata la prima in Italia a rispondere all’appello lanciato dal presidente dell’Ugei Daniele Nahum, che ha espresso la sua soddisfazione.“Penso sia molto importante dimostrare che non dimentichiamo questi ragazzi che hanno la nostra età e le nostre aspirazioni, ma una vita tanto diversa, e che sono disposti a rischiare tutto pur di ottenere qualcosa che noi diamo per scontato, la libertà – ha spiegato Nahum – Quando l’Ugei ha proposto per la prima volta di intitolare una via in ogni città d’Italia agli studenti iraniani, alcune decine di giovani a Teheran sono stati arrestati. Ci siamo quindi posti il problema se fosse giusto o meno continuare, ed esporli alle ritorsioni della Repubblica islamica. Quando li abbiamo contattati però, sono stati loro stessi a chiederci di proseguire con questo tipo di iniziative, che aumentano la pressione mediatica sul regime, nonostante i rischi che corrono”.
Presente alla cerimonia era anche Ahamad Rafat, uno dei principali esponenti della dissidenza iraniana in Italia, esperto delle vicende iraniane e mediorientali presso l’agenzia Adnkronos International di Roma, che ha poi confermato: “Certamente pochissimi iraniani sanno dov’è Salemi. Sono però consapevoli che in una parte a loro sconosciuta del mondo c’è chi condivide le loro battaglie, sanno di non essere stati abbandonati e di avere il sostegno morale di tanti altri giovani”.

Rossella Tercatin