Qui Casale – Hanukkah nel segno della fratellanza
Hanukkah all’insegna dell’amicizia e della fratellanza a Casale Monferrato. Presso la Comunità Ebraica monferrina, per la celebrazione della festa e l’accensione del terzo lume sono intervenuti, davanti a un folto pubblico, esponenti delle tre religioni monoteiste: Giorgio Ottolenghi, presidente della Comunità di Casale, il vescovo della città monsignor Alceste Catella, Idris ‘Abd a Razzaq Bergia in rappresentanza del Corei (Comunità Religiosa Islamica), Giovanni Leonardi pastore avventista delle comunità di Alessandria e Asti, Marco Cavalleroi della comunità evangelica. “La prima Hanukkiah – ricorda Elio Carmi, vicepresidente della Comunità di Casale – l’accendemmo in piazza Mazzini. Eravamo in tre”. Sono passati vent’anni da quel giorno e i tre si sono trasformati in oltre trecento persone, del luogo ma non solo, assiepate all’interno del giardino della Comunità ad ascoltare e condividere una festa che, è stato sottolineato, non è solo importante per gli ebrei: i maccabei, infatti, lottarono perché la luce del Dio unico continuasse a risplendere.
“Vi ringrazio per questo momento di condivisione”, ha dichiarato il vescovo Catella, auspicando di continuare “nei giorni a venire a sentirci tutti uniti”. Fra gli altri è intervenuto anche il professor Ugo Volli, in doppia veste di rappresentante della Comunità di Trieste e della Lev Chadash di Milano, il quale ha sottolineato “Casale è un esempio, o meglio un miracolo, di permanenza. Con poco olio siete riusciti a far durare a lungo la vostra luce”.
La domenica piemontese si è aperta con il pranzo in memoria dell’artista Aldo Mondino con un banchetto kasher organizzato dal suo amico e collega Paul Renner, del quale è stata inaugurata nel complesso museale ebraico di Casale, la mostra Gefillte Fisch. La mostra presenta, oltre alla nuova Hanukkiah donata dall’artista, anche quadri su olio, diverse collage e un altare del sacrifico rituale di Isacco, una messinscena di arte e cucina.
Daniel Reichel