Qui Roma – Hanukkah nel rispetto e nella valorizzazione delle identità
Uno schermo gigante ha collegato il tempio di Ostia Shirat ha Yam e la Casa di riposo ebraica al cuore del ghetto romano dove i ragazzi delle scuole Russell, Angelo Sacerdoti e Renzo Levi intonavano cori e recitavano le berachot della festa di Hanukkah. Sul palco assieme al presidente della Comunità Ebraica Riccardo Pacifici e al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il preside della Scuola ebraica rav Benedetto Carucci Viterbi, l’ambasciatore di Israele Gideon Meir e sua moglie, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e Laura Marsilio, assessore al Comune di Roma per le Politiche educative e scolastiche.
“Questa è la festa dell’identità ebraica” ha detto il rav Benedetto Carucci Viterbi, sottolineando come l’identità non vada calpestata, ma rispettata e valorizzata.
“Questa festa è un bellissimo simbolo che proiettiamo in tutta la città. Ogni volta che una luce si accende nella notte, è un simbolo di speranza. Ne abbiamo bisogno perché Roma ha ancora tante sfide, dalla crisi economica al fatto che sono ancora presenti i fantasmi dell’ intolleranza”. Ha detto il sindaco Alemanno lanciando ancora una volta, come già aveva fatto qualche giorno fa in occasione dell’accensione della chanukkià in Piazza Barberini, un appello per la liberazione di Gilad Shalit, il soldato israeliano da oltre tre anni ostaggio di Hamas: “Non è accettabile che quasi nel 2010 venga ancora privata la libertà per un atto di fondamentalismo e di terrorismo”. Un appello a cui si è unito anche Riccardo Pacifici. “Questa è la festa con cui noi – ha sottolineato Pacifici – celebriamo la sopravvivenza della luce rispetto alle tenebre”.
l.e.