Pio XII e il suo assordante silenzio

Leggo su l’Unione informa e su Pagine Ebraiche i commenti sulla beatificazione di Pio XII e ho qualche perplessità sulla posizione un po’ “romanocentrica” che si può osservare da più parti. Penso che il giudizio sulla figura di Pio XII andrebbe formato tenendo conto del suo silenzio su tutta la storia d’Europa a partire dall’ascesa del fascismo in Italia e in Germania. Pio XII sale al soglio pontificio nel 1939, ma prima era stato alto prelato in Vaticano (negli ultimi anni con il potentissimo ruolo di Segretario di Stato). In questo periodo ha realizzato personalmente il Concordato con il regime nazista nel 1933. Non una parola esce dalla sua bocca in quei tempi sulle persecuzioni contro gli antifascisti tedeschi (cattolici e non), anzi, l’allora cancelliere tedesco Bruening ricorda nelle sue memorie il suo personale intervento per ottenere la rottura dell’accordo di coalizione antifascista tra cattolici e socialisti tedeschi ed è rilevante la posizione presa dal futuro Pio XII per un intervento di Hitler a fianco dei falangisti nella guerra civile spagnola. E’ documentato in proposito il suo conflitto con Pio XI che riteneva necessaria una esplicita rottura con il nazismo. Non casuale il fatto tra i primi atti del suo pontificato ci sia l’avvicinamento con Charles Maurras (i cui testi erano stati messi all’indice durante il pontificato Ratti) animatore del gruppo francese di estrema destra e antisemita Action Francaise. Infine, non una parola è stata detta o scritta da Pio XII contro la creazione dei campi di concentramento e poi di sterminio in cui dieci milioni di ebrei di tutta europa, zingari, omosessuali o più semplicemente cittadini russi trovarono la morte. In conclusione, trovo un po’ riduttivo limitare il giudizio su Pio XII al fatto se abbia tentato o meno di fermare un treno che trasportava 1000 ebrei romani (tra cui probabilmente il fratello di mio nonno) e se ha salvato o no la vita di qualche centinaio di ebrei nelle chiese e conventi di Roma, quando il suo consapevole e assordante silenzio ha ignorato il massacro i molti milioni di ebrei e non ebrei vittime del nazismo.

Claudio Luzzatti, Università di Milano Bicocca