…congresso

Al congresso annuale dell’associazione americana di studi ebraici (AJS) che si è concluso ieri a Los Angeles, l’ebraismo italiano era ben rappresentato. Un’intera sessione era dedicata a una riflessione su Primo Levi, la Shoah e il ruolo del testimone. Per molti in America Primo Levi è divenuto il testimone per eccellenza, la voce guida nell’inquieta ricerca dei percorsi imperscrutabili della crudeltà e della sofferenza, anche se probabilmente il nostro autore avrebbe negato ai sopravvissuti l’attributo di veri testimoni. Un’altra animata seduta al convegno si è occupata della vita sociale degli ebrei in Italia prima e dopo l’emancipazione attraverso la storia dei primi locali pubblici per la degustazione del caffè a Livorno (Francesca Bregoli), i rapporti fra ebrei e gesuiti nello sviluppo bibliotecario a Modena (Federica Francesconi), e l’interazione fra ebrei e non-ebrei nella creazione della musica sinagogale in Piemonte e in altre regioni italiane (Francesco Spagnolo), in aggiunta alla ricerca sistematica sulle pietre tombali (Michela Andreatta). L’interesse per la storia e la cultura degli ebrei in Italia è vivo e come sempre occupa un posto rispettabile nel panorama culturale globale. Dal 3 al 5 gennaio si terrà a Tel Aviv il convegno del Giubileo di Italia Judaica, l’iniziativa di ricerca diretta da Shlomo Simonsohn che con la partecipazione di decine di studiosi ha dato impareggiabile impulso alla storiografia degli ebrei in Italia.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme