Torah oggi – Il profondo significato del digiuno del 10 di Tevet

Tra feste e ricorrenze di tutti i tipi e segni in questi giorni non dovremo dimenticarci che questa domenica 27 cade il digiuno del 10 di Tevet. Istituito per ricordare l’inzio dell’assedio dei babilonesi a Gerusalemme 25 secoli fa (e ce ne ricordiamo ancora!) dopo la Shoah ha inglobato il ricordo delle sue vittime, con la recitazione di un grande kaddish collettivo, dedicato in particolare a tutti coloro di cui non si conosce la data precisa della morte. Tra i vari modi, e anche le incertezze e le polemiche dolorose su come ricordare la Shoah, questa soluzione del digiuno in una giornata già carica di antichi ricordi assume un senso speciale. La memoria ebraica non è certo corta, ma qualche volta le rischia di capitare quello che è frequente negli anziani, che ricordano molto bene il loro passato remoto, e poco gli avvenimenti recenti. Senza retorica dovremmo invece stare proprio attenti al passato recente e insistere sul suo senso per noi e per tutti. Tra i rischi non c’è solo quello brutale della negazione, ma quello più subdolo e non meno pericoloso della confusione tra le vittime e gli altri. Almeno la Shoah purtroppo è nostra. E noi ne siamo le vittime. L’attacco è stato fatto al cuore dell’ebraismo e non al cuore di altre religioni. Ecco perchè ha un valore aggiunto il digiuno di questa domenica.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma