Parashà…

Con la parashà di Vayiggàsh comincia la lunga permanenza di Ya’akòv in Egitto che si trasformerà nell’esilio del popolo ebraico in quella terra. Questo inizio viene descritto con un verso che esprime una situazione idilliaca. I figli d’Israele risiedono tranquillamente e agiatamente nella terra di Goshen. Il midràsh però dice che questa descrizione anticipa già gli eventi tragici che seguiranno poiché secondo il midràsh ogni volta in cui la Torà dice “vayeshev” – e risiedette – è segno di disgrazia. Il Maharàl spiega questa affermazione del midràsh come il risultato di un rilassamento e la paura di chi ha raggiunto un obbiettivo. L’uomo però non può permettersi di rilassarsi. Egli deve essere continuamente in una situazione di perfezionamento perché in realtà non può mai dire di aver raggiunto l’obbiettivo ma solo di essere sulla strada per raggiungerlo.

Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano