…perseguitati

“Il problema era che il Nuovo mondo li desiderava meno intensamente di quanto loro non desiderassero il Nuovo mondo. (..) Esprimere solidarietà alle vittime della persecuzione nazista era un discorso, offrire loro asilo era un discorso totalmente diverso”. Con meno di 40 parole Theodore S.Hamerow conclude in forma lapidaria il suo libro pubblicato nel 2008 da Norton con il titolo “Why we Watched. Europe, America and the Holocaust”. Certo si può dire che quella del genocidio ebraico è un’altra storia e che c’è differenza tra la disperazione che porta molti a muoversi dai luoghi del proprio niente quotidiano nella speranza di approdare altrove e a qualcosa e quella che nasce dalla condizione di fuggire per non essere uccisi da un potere che ha decretato la morte per chi rimane. Due cose sono tuttavia invariate, ora, come allora, pur non sottovalutando le differenze: “il Nuovo mondo li desidera meno intensamente di quanto loro desiderino il Nuovo mondo”; quando finalmente le cause che muovono costoro a “desiderare il Nuovo mondo” saranno rimosse, come allora, non ci saranno poi molti da salvare.

Davd Bidussa, storico sociale delle idee