Voce del verbo: Capire
Di fronte ai nuovi tipi di controllo aeroportuale posti in essere da Obama, il giornale l’Unità ha coraggiosamente argomentato come il Manifesto. Titolo di prima pagina: “Tutti terroristi”. Come per magia, mi sono ricordato l’aeroporto di Lod negli anni ’70, molto prima delle Torri Gemelle. Allora il problema della sicurezza era solo israeliano. Io arrivavo e partivo spesso da Lod, i miei stavano in Israele, e mi ero abituato ai controlli e alla loro rude necessità. Non era così per la folla dei viaggiatori. Appena iniziavano i controlli, le domande, erano aperti i pacchi dei regali minuziosamente confezionati al mattino, i viaggiatori rimanevano allibiti. A volte offesi. Qualcuno sibilava: “Ma insomma, e che modi”. Il controllo era interpretato come l’aggressione di un regime rozzo, e siccome si trattava di Israele, fascista. Una volta ci fu un’esercitazione a sorpresa. L’aeroporto era gremito. Fu dato l’annuncio che stava per esserci un test di sicurezza, e di non perdere la calma. Ai check in, i viaggiatori continuarono a conversare tra loro, appoggiati ai carrelli, masticando gomme americane coi passaporti in mano. Ci fu uno scoppio. La gente corse in tutte le direzioni, poi prese quella indicata dalla Sicurezza. Fu una cosa breve e tornò la calma. Ci sarebbe stato da discutere su quel modo di intendere la sicurezza. Ma nessuno si arrabbiò: a un tratto tutti capirono che in quella parte del mondo c’era la guerra. Sapete com’è, la paura fa novanta.
Il Tizio della Sera