possesso…

“…e Io la concederò a voi quale Morashà (possesso), Io sono l’Eterno.” (Esodo 6, 8). Nella Torà la parola Morashà, compare due volte. La prima, in questo caso, è associata a Erez Israel, la seconda (Deuteronomio 33, 4: la Torà che ci ha comandato Moshè è Morashà – possesso – per la comunità di Giacobbe) è collegata alla Torà. Anche se la radice è simile, il termine Morashà differisce dalla parola Yerushà che vuol dire “eredità”. La Yerushà non prevede nessuno sforzo da parte del beneficiario mentre, riguardo la Morashà, colui che ne vuole beneficiare deve impegnarsi attivamente per acquisirne il possesso. La Torà ed Erez Israel sono due valori dei quali il popolo d’Israele non può beneficiare se non si impegna a lavorare per essi. Come? Attraverso lo studio e l’osservanza della Torà e, presto nei nostri giorni, riuscire a farlo abitando stabilmente in Erez israel (Ozar Chayym).

Adolofo Locci, rabbino capo di Padova