Comix – Fattoria 54
Una curiosa e interessante collaborazione quella dei fratelli Seliktar. Lei scrittrice e poetessa, lui illustratore e fumettista. Fattoria 54, nuova presenza del fumetto israeliano nel nostro mercato, è il racconto della crescita di una ragazza israeliana attraverso quattro tappe della sua vita.
Le storie hanno un doppio binario, se da una parte percorrono la vita di Noga, e portano il lettore alla percezione dell’atmosfera innaturale (forse per noi), in cui vivono i cittadini israeliani sottoposti costantemente alle tensioni omicide delle organizzazioni terroristiche palestinesi; un altro binario entra passo per passo nelle vicende degli ultimi anni della storia di Israele. Nell’ultimo episodio del libro vediamo Naga entrare nell’esercito israeliano e mandata nei Territori “occupati”, così come vengono chiamati con una grossolana approssimazione.
Il fumetto è costruito da una serie di inquadrature dove spesso appaiono brevi frasi per descrivere o far dialogare i personaggi. Il disegno nervoso e volutamente impreciso o grezzo, aiuta a definire l’atmosfera, l’ambiente in cui operano i personaggi, ma poco efficace per raccontare gli stessi. I sentimenti, le emozioni e i pensieri stessi se non sono affidati al testo scritto, fanno difficoltà a emergere nella loro compiutezza. La scelta poi di un secondo colore per accompagnare il bianco e nero, ricaduta su un rosa quasi scuro, lascia il lettore sempre sulla soglia del cuore dei personaggi e dei fatti raccontati. C’è un senso di incompiutezza per il lettore, come se non potesse capire o conoscere tutto quello che risiede dentro la storia. Probabilmente per un lettore straniero a Israele o infarcito di molta disinformazione, questa soluzione può ingenerare l’idea che i Seliktar possano avere quella o questa idea sulla situazione politica nel Medio Oriente. In realtà il sospetto è che gli autori abbiano voluto fermarsi solo sulla soglia dell’intimità, rispettando quelli che possono essere gli stati d’animo degli israeliani.
Un fumetto ne troppo intimista ne troppo pubblico, forse non riuscito nella sua pienezza, ma sempre estremamente interessante per seguire attraverso l’arte dei comix, la storia umana di un popolo.
Fattoria 54 è uno dei tanti fumetti israeliani che stanno arrivando in Italia, dando spazio a nuovi autori, ma soprattutto veicolando tematiche e creatività nuove per un mercato ormai un po’ troppo ripetitivo: America-Giappone-Francia ripetuto all’infinito. L’editore è Comma 22 che sta cercando di operare con un catalogo diverso e ricco di autori di grande qualità come Breccia e Brian Talbot.
Andrea Grilli