Qui Roma – Le infinite ombre del Rapporto Goldstone

“C’è una fantasia su Israele che domina sulla realtà” ha affermato l’onorevole Fiamma Nirenstein vicepresidente della Commissione Esteri, della Camera dei Deputati nel concludere il Convegno “Il Rapporto Goldstone:un pericoloso fraintendimento”, organizzato dall’Associazione Parlamentare di Amicizia Italia Israele, in collaborazione con la European Friends of Israel, che si è svolto nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, sede della biblioteca della Camera dei Deputati.
Un incontro organizzato per spiegare come e perché si è giunti alla risoluzione del 16 ottobre 2009 con la quale Il Consiglio Onu per i Diritti Umani, (e successivamente l’Assemblea Generale), ha approvato un rapporto stilato dal giudice sudafricano Richard Goldstone, sul conflitto tra Israele e Hamas del gennaio scorso, che accusa Israele di avere commesso crimini di guerra durante il conflitto dello scorso inverno contro Hamas.

A parlarne, l’ambasciatrice Laura Mirachian, rappresentante permanente d’Italia presso l’Onu e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, il professor Dore Gold, presidente del Jerusalem Center for Public Affairs di Gerusalemme ed ex ambasciatore d’Israele presso le Nazioni Unite di New York il generale Giovanni Marizza ex Vice comandante del corpo d’armata multinazionale in Iraq.
Dopo il saluto del presidente dell’Associazione Parlamentare di Amicizia Italia Israele, Enrico Pianetta, la parola è passata al moderatore della serata, il giornalista del Corriere della Sera, Pierluigi Battista, che ha spiegato come sulla vicenda dell’operazione Piombo Fuso, vi sia molta disinformazione e anche molta malafede.
L’Onu risponde o no alle principali sfide del mondo di oggi? Si domanda retoricamente l’ambasciatrice Laura Mirachian, sembrerebbe di no visto che il Rapporto Goldstone è la dimostrazione più evidente di creare la bagarre e non appianare il conflitto. “Quando si parla di Medioriente, l’Europa non è unita e questa è parte del problema”sostiene la Mirachian che spiega come paradossalmente in tutta la situazione Mediorientale i palestinesi c’entrano poco o niente “I palestinesi sono come un vaso di coccio in mezzo a due vasi d’acciaio” mentre “c’è un fatto di essenziale importanza ed è che Israele non può essere lasciato solo”.
“Dobbiamo chiederci chi ci accusa, e chi ha votato contro di noi” interviene subito dopo il professor Dore Gold che spiega come il Consiglio per i Diritti Umani si sia costantemente focalizzato su Israele, tanto che lo stesso Segretario generale dell’Onu ritiene che questo organismo sia stato ingiusto con Israele.
“La risoluzione, che dice di “accogliere” e “sostenere” il rapporto Goldstone, ossia il dossier di oltre cinquecento pagine sulla presunta violazione dei diritti umani durante la Guerra di Gaza da parte di Israele e di Hamas è stata approvata con 25 voti favorevoli e sei contrari. L’Italia è tra le poche nazioni del Consiglio che hanno votato contro, insieme a Stati Uniti, Paesi Bassi, Slovacchia, Ungheria e Ucraina. Tra coloro che hanno votato a favore invece Cina, Russia, Egitto, e Pakistan, e questo è un fatto”. Spiega il professor Gold.”Non è la giustizia in gioco è il potere politico”.
Le accuse più gravi contenute nel Rapporto sostengono che Israele avrebbe ucciso in maniera deliberata dei civili. Ma già il punto di partenza è sbagliato. “Israele ha agito per difesa” sostiene il professor Dore ponendo l’accento sul fatto che per otto anni le cittadine israeliane intorno alla Striscia di Gaza sono state prese di mira da oltre 9000 razzi da parte di Hamas. La guerra di Gaza, scoppiata il 27 dicembre 2008, è una conseguenza di questo continuo attacco alla popolazione civile israeliana, che ha continuato a perpetrarsi anche dopo il disimpegno dalla Striscia da parte israeliana nell’agosto 2005. E, altro punto focale, precisa Dore, “prima di bombardare Israele ha dato dei preavvisi alla popolazione civile attraverso il lancio via aerea di volantini informativi e con comunicati in lingua araba che l’esercito israeliano ha fatto entrando nelle emittenti di Hamas. E’ Hamas che ha usato la sua gente come scudi umani, utilizzando le moschee, le scuole i tetti delle abitazioni come posti di lancio dei suoi missili”.
Il convegno si conclude con l’intervento del generale Giovanni Marizza: “Quando questo Rapporto è uscito sono rimasto colpito per la sua anomalia” sostiene il generale nel riportare un commento del giurista di fama internazionale ed ex ministro della Giustizia canadese Irwin Cotler: “Questo Rapporto rappresenta l’unico tribunale in cui la sentenza precede il dibattito processuale”

Lucilla Efrati