Memoria – Milano, costruire per ricordare

Distribuiscono i caschi all’ingresso. Il Memoriale della Shoah di Milano in via Ferrante Aporti oggi è un cantiere. L’auspicio è che entro i prossimi due anni possa diventare un cantiere del ricordo e del confronto per le nuove generazioni. Questo il messaggio dei promotori, Ferruccio De Bortoli, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, Roberto Jarach, vicepresidente, il sindaco Letizia Moratti, i presidenti di Provincia e Regione, Guido Podestà e Roberto Formigoni, Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. È intervenuto anche Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale e presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma, con cui si prospetta una importante collaborazione.
Tanta gente è accorsa a questa cerimonia che ha finalmente riconosciuto la valenza di quel binario nascosto “nella pancia della Stazione”, da cui le deportazioni ebbero inizio, che ancora oggi di tanto in tanto trema per i treni che sfrecciano al piano superiore, con un rumore sordo amplificato dall’eco. Sono stati ricondotti al binario 21 due dei convogli che il 30 gennaio 1944 trasportarono 605 ebrei verso i campi di sterminio. Soltanto venti tornarono. Tra questi Liliana Segre, che ha portato la sua testimonianza, raccontando quei momenti di terrore, “in cui non erano solo i nazisti, erano gli italiani, i nostri concittadini a spingerci nei carri bestiame a calci e pugni. Oggi però non voglio parlare di quelle venti persone che dai campi sono tornati, ma di quei 585 innocenti senza tomba” prosegue Liliana Segre, che ricorda i nomi, i volti di chi era con lei, in quel viaggio. Poi conclude “La violenza che abbiamo subito è stata terribile, ma l’indifferenza è stata peggio, quella di allora, ma anche quella degli anni successivi. Ci sono voluti decenni perché finalmente questo binario potesse diventare un luogo di memoria. Quest’anno compio ottant’anni, ne avevo tredici allora. Sono molto felice di partecipare alla posa della prima pietra del Memoriale. Spero di poter vedere presto il progetto concluso”.

Rossella Tercatin