Memoria – Milano, la Shoah nella poesia ebraica
Giunti alla decima edizione del Giorno della Memoria, si discute molto sui risultati positivi ottenuti con l’istituzione di questa ricorrenza, ma anche sui rischi che si corrono facendo del ricordo della Shoah una celebrazione istituzionale. Eccessiva retorica, ritualizzazione, sovraesposizione.
Nell’ambito di questa riflessione, iniziative come lo spettacolo di ieri sera al Teatro dell’Arte meritano un grande consenso.
Sedici ragazzi di tre scuole milanesi, il liceo G. Casiraghi, l’L.T.C.S. Primo Levi-Erasmo da Rotterdam e la Scuola della Comunità ebraica, hanno dato vita, insieme alla pianista Sonia Mazar e alla soprano Valeria Fubino Ventura, a una rappresentazione suggestiva e commovente, con la regia di Enzo Biscardi e Sacha Oliviero. In un misto di parole, musiche e canti, ma anche lingue differenti, ebraico, italiano, yiddish, i ragazzi hanno recitato con grande sensibilità alcune poesie dal libro “La notte tace. La Shoah nella poesia ebraica” a cura di Sara Ferrari, pubblicato da Salomone Belforte Editori.
Poesie composte durante la Shoah o negli anni successivi. Alcuni degli autori dai campi non fecero ritorno. Poesie scritte in ebraico, come massimo segnale di resistenza morale all’annientamento.
È importante ricordare il passato per vigilare sul presente e impedire che la notte delle coscienze si riaffacci in futuro. Questo hanno sottolineato coloro che hanno introdotto lo spettacolo, i giornalisti Piero Ostellino e Dario Fertilio, fieri di rappresentare il Corriere della Sera insieme al presidente del gruppo RCS Piergaetano Marchetti, Andrea Vento per il Comune di Milano, Massimo Giuliani docente dell’Università di Trento esperto di poesia ebraica, la curatrice del libro Sara Ferrari e Victor Magiar consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Questi giovani attori hanno dimostrato di avere raccolto il testimone.
Rossella Tercatin