Memoria – Firenze, Enzo Collotti: una vita per la libertà

Raccontare con la massima oggettività possibile il Novecento, secolo di immani tragedie, è un mestiere difficile. E così, in tempi in cui il revisionismo va di gran moda, le figure di studiosi intellettualmente onesti sono sempre più merce rara. Enzo Collotti fa parte di questa ristretta cerchia. Recentemente nominato professore emerito dall’Università di Firenze, è uno tra i più insigni e autorevoli storici del secondo conflitto mondiale e della Resistenza. I suoi studi sono documenti preziosi che ci allontanano dai falsi miti. Come quello che vuole l’Italia fuori dal “cono d’ombra dell’Olocausto”.

Spiega Ugo Caffaz, direttore del dipartimento istruzione e cultura della Regione Toscana: “Enzo Collotti è un uomo che si avvicina alla verità senza alcun pregiudizio”. In occasione dei festeggiamenti per i suoi ottanta anni, e all’interno della rassegna Leggere per non dimenticare organizzata all’ex convento delle Oblate da Anna Benedetti, la Comunità ebraica di Firenze, nella persona della presidente Daniela Misul, ha voluto consegnargli un attestato di benemerenza. Questo il testo dell’attestato, le cui decorazioni ricordano quelle della ketuba, il contratto matrimoniale ebraico: “Al prof. Enzo Collotti, che ha dedicato la sua vita di studioso alla storia della Germania nazista, della Shoah e della Resistenza, in occasione dei suoi ottant’anni con la riconoscenza e gli auguri della Comunità ebraica di Firenze”.

Il professore, emozionatissimo, ha ringraziato i suoi collaboratori e ha ricordato come la Risiera di San Sabba e le 5000 persone che vi furono trucidate, a due passi dai bellissimi caffè del centro di Trieste, siano la prova più evidente della corresponsabilità italiana nei crimini contro l’umanità compiuti dal nazismo. Nel corso della serata è stato presentato anche il volume Essere donne nei lager (Giuntina 2009), scritto in cui Alessandra Chiappano ha fatto il punto sulla storiografia della condizione femminile nei campi di concentramento. La splendida voce di Giulia Peri, accompagnata al pianoforte da Gregorio Nardi, ha interpretato alcuni brani di musicisti ebrei vittime della furia nazista.