7 febbraio – Israel University Day

Sono sempre più numerosi i ragazzi delle Comunità ebraiche italiane che finito il liceo lasciano il Belpaese per proseguire gli studi. Qualcuno sceglie l’Inghilterra, o gli Stati Uniti, ma la maggioranza insegue un sogno che spesso ha coltivato fin dai primi anni di scuola, e parte alla volta di Israele.
Per venire incontro all’esigenza di maggiori informazioni sulle possibilità che hanno i neodiplomati nella Terra del latte e del miele, l’Assessorato ai giovani dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e l’Unione giovani ebrei d’Italia, hanno organizzato a Roma, per questa domenica 7 febbraio al Centro bibliografico UCEI di Lungotevere Sanzio, l’Israel University Day, dedicato alle università israeliane e ai programmi formativi offerti agli studenti stranieri. “L’entusiasmo e la collaborazione che abbiamo riscontrato – commenta la vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con delega alle politiche giovanili Claudia De Benedetti – costituiscono un valore aggiunto per tutti i progetti di formazione in corso di realizzazione fra i giovani ebrei italiani e un’apertura verso il mondo giovanile che guarda con interesse all’apprendimento delle competenze specifiche negli atenei israeliani”.
Alcuni dei ragazzi che, tra un ripasso e l’altro per l’esame di maturità di giugno, parteciperanno alla giornata, hanno già le idee chiare e vogliono partire per frequentare in Israele l’università, magari sanno anche a quale facoltà iscriversi. Altri pensano di
trascorrere lì soltanto un “gap year”, un anno di pausa, per vivere delle esperienze nuove e decidere cosa fare “da grandi” in maniera più consapevole.
Verranno presentate le Shnat Hachsharot, i programmi offerti dai movimenti giovanili Benè Akiva, e Hashomer Hatzair che, articolati in varie tipologie, consentono di lavorare in Kibbutz, frequentare un Ulpàn di ebraico, prestare volontariato, o anche dedicarsi a vari tipi di studi, compresi quelli religiosi, insieme a ragazzi provenienti da tutto il mondo.
Più vicino alla vita universitaria è invece la Mechinà. Gli studenti che vi partecipano, trascorrono un anno in un ateneo israeliano concentrandosi sullo studio della lingua ebraica per raggiungere uno standard universitario. Cominciano ad assaporare l’atmosfera dell’università e possono frequentare alcuni corsi che saranno loro riconosciuti come crediti negli anni successivi.
All’Israel University Day interverranno i rappresentanti dei più prestigiosi atenei israeliani, l’Università ebraica di Gerusalemme, la Bar Ilan University di Tel Aviv, la Ben Gurion University di Beersheva, e il famoso Technion Israel Institute of Technology di
Haifa, uno dei migliori politecnici del mondo, oltre all’IDC di Herzliya, molto popolare fra gli studenti stranieri in Israele per l’offerta di diverse facoltà in lingua inglese, e perché consente l’accesso con prove alternative al terribile Psicometrico, il test di
ammissione a tutte le università israeliane.
Proprio a questo esame è legata un’iniziativa per richiedere che la lingua italiana si aggiunga a ebraico, arabo, russo, inglese, francese e spagnolo, lingue in cui è possibile sostenere lo psicometrico, anche in considerazione del sempre maggiore numero di studenti italiani che lo tentano, risultando particolarmente svantaggiati.
Un ultimo aspetto non è poi da trascurare, quando si tratta di mandare i propri figli a studiare all’estero, quello economico. Anche di questo si parlerà all’Israel University Day. Israele è all’avanguardia nell’aiutare le famiglie. Grazie al contributo dell’Agenzia ebraica, e in particolare della Masa, i ragazzi hanno a disposizione una vastissima offerta di borse di studio. Le istituzioni ebraiche italiane fanno la loro parte, e in questa occasione saranno presentate le borse di studio della Fondazione Cantoni e dell’Unionione delle Comunità Ebraiche Italiane.

r.t.