7 febbraio – Israel University Day
L’occasione è una di quelle da non perdere. L’Israel University Day per i ragazzi delle nostre comunità è un’opportunità irripetibile a cui non si può rinunciare.
Oggi al Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane a Roma ci sarà una giornata organizzata da UCEI e UGEI in cui cinque fra le università più prestigiose d’Israele: il Technion di Haifa, l’Hebrew University di Gerusalemme, la Bar Ilan di Tel Aviv, Ben Gurion di Beersheva e l’IDC di Herzlya saranno nella capitale per presentarsi agli studenti italiani. Gli atenei israeliani si sono mostrati entusiasti dell’iniziativa ideata dall’Associazione Italiana “Amici del Technion” presieduta da Piero Abbina. Un’occasione in cui gli studenti italiani possono entrare in contatto con la realtà accademica israeliana e con le enormi possibilità che essa offre attraverso strutture all’avanguardia e professori d’eccezione.
Quando Claudia De Benedetti, vicepresidente e assessore ai giovani dell’UCEI, ci ha proposto di partecipare all’organizzazione della giornata non ci siamo potuti e voluti tirare indietro. I giovani ebrei italiani percepiscono l’aiuto ai loro coetanei ad un futuro in Israele come un obbligo morale verso il quale è necessario un impegno senza sosta. Il nuovo Consiglio ha preso subito a cuore l’iniziativa e insieme a Alan Naccache e Natasha Rubin dell’Ufficio Giovani Nazionale abbiamo lavorato alla realizzazione dell’iniziativa perché tutte le realtà giovanili fossero coinvolte.
Credo fortemente che valori come l’Alyah e il sostegno a Israele debbano essere ideali che un ebreo deve porre alla base della sua coscienza. Per questo insieme all’UCEI stiamo lavorando affinché venga offerta una nuova opportunità ai nostri ragazzi per facilitare il proseguimento del percorso di studi in Israele, infatti, la richiesta che abbiamo rivolto alle università è di permettere che l’impegnativo test d’ingresso, l’esame psicometrico, venga svolto anche in italiano così da poter eliminare il maggiore ostacolo per accedere agli atenei israeliani. La speranza di tutti noi è che l’augurio che solitamente facciamo a Pesach: “Le shana abba be Yerushalaim” sia per molti dei nostri ragazzi non solamente una frase di rito, bensì una fervida speranza per il futuro.
Daniel Funaro, Consigliere Unione Giovani Ebrei d’Italia