…foibe
Mercoledì prossimo sarà il Giorno del ricordo, ovvero il giorno, come recita la legge 92 del 30 marzo 2004, istituito “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Il fatto però è che nella pratica noi non ricordiamo mai (o almeno non l’abbiamo fatto finora, mercoledì chissà?) le altre vittime, gli sloveni per esempio, ovvero i “nemici del popolo” che finirono nelle foibe allora e che c’erano già finiti, prima di allora, spinti anche da molti “bravi italiani”, come invece ricorda con fermezza Boris Pahor nel suo libro “Tre volte no” (Rizzoli). Il problema non è come si fa a conservare la memoria di qualcosa, ma smontare quella macchina mentale e culturale che fa di tutto per non averla di qualcos’altro.
David Bidussa, storico sociale delle idee