…Iran
L’11 febbraio l’opposizione iraniana scenderà in piazza per manifestare contro il regime di
Ajmadinejad, approfittando dell’anniversario ufficiale della vittoria della rivoluzione del 1979. Il regime prepara una durissima repressione e al contempo punta a solleticare l’orgoglio nazionalista annunciando la capacità dell’Iran di arricchire del 20% le sue riserve di uranio, un altro passo verso l’atomica. Il nesso tra repressione e programma nucleare è forte, come sottolinea Zarmandili su Repubblica di oggi. Tanto più è importante che il mondo faccia il maggior sforzo possibile per appoggiare la protesta, per impedire le esecuzioni, denunciare gli arresti. Sostenere l’opposizione è oggi un modo per preparare la strada a un regime diverso, in grado di aprire trattative con il mondo occidentale. Lasciare senza appoggio reale i ragazzi che si preparano a rischiare la vita in piazza vuol dire consolidare un regime sanguinario, che per affermare il suo consenso adopera sempre più le armi del nazionalismo, con le conseguenze che è fin da ora possibile prevedere.
Anna Foa, storica