Qui Torino – L’arcivescovo in sinagoga

Prosegue il percorso del dialogo tra gli ebrei italiani e la Chiesa cattolica. Sulla scia della traversata del Tevere di papa Benedetto XVI, il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, si recherà in visita alla Comunità ebraica della città. Ad accoglierlo, nella mattinata di domani, saranno il rabbino capo Alberto Somekh e il presidente Tullio Levi. Saranno presenti anche, a testimoniare l’importanza dell’evento, l’Associazione Amicizia ebraico-cristiana e il Comitato Interfedi. Il cardinale avrà modo, per la prima volta nella storia delle relazioni interreligiose del capoluogo piemontese, di visitare le due sinagoghe. L’incontro si concluderà nelle sale dell’Archivio Terracini, ove è custodito il patrimonio storico della Comunità. Al cardinale saranno mostrati alcuni oggetti e documenti dell’antichissimo ebraismo piemontese, tra cui due segnaofferte del XVIII secolo, un libro del rito Apam delle Comunità di Asti, Fossano e Moncalvo, e alcuni discorsi del Rav Dario Disegni scritti a mano da lui durante la guerra.
“I rapporti tra noi e la Chiesa vanno sempre più in direzione del rispetto reciproco, sostiene Tullio Levi. Questo fatto è significativo: da un lato s’inserisce nella lotta al pregiudizio antisemita di matrice cattolica, e dall’altro funge da esempio in questa società multietnica. La minoranza ebraica è nella posizione di dimostrare alle altre che, sulla base della condivisione di alcuni principi civili, l’integrazione è un obiettivo raggiungibile, e che è fruttuosa per tutti”.
La distensione dei rapporti con le gerarchie vaticane deve molto all’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Mordechay Lewy. “È stato lui – dice Levi – a sollecitare questo incontro, finora mai avvenuto”.
E i nervi scoperti, le tante questioni irrisolte, su tutte la beatificazione di Pio XII? In che termini saranno affrontate? “Per il mantenimento dei buoni rapporti, nel rispetto della discordanza di opinioni, è bene usare un certo tatto diplomatico. Questo genere di occasioni non è il più opportuno per dibattere tali tematiche. Che avvenga l’incontro è già di per sé un passo avanti”, sostiene il presidente.
A poche ore dall’arrivo del cardinale Tullio Levi sottolinea l’importanza della presenza della Comunità ebraica all’incontro: “ Mi auguro che vi sia una grande partecipazione degli appartenenti alla Comunità a questo evento perché è fondamentale proseguire nel cammino del dialogo e della conprensione reciproca “.
“Rachamanà yedakhrinnakh li-shlam. Il Misericordioso Ti ricordi in pace”. Con quest’antica formula aramaica si aprirà il discorso di accoglienza pronunciato dal rabbino Somekh, a testimonianza di tre valori assai cari alla tradizione ebraica: misericordia, memoria e pace. “Essi sono il fondamento dell’incontro fra culture diverse, siano l’auspicio di una rinnovata fraternità fra le Comunità religiose”.

Manuel Disegni